Medicina e ricerca

Obesità morbigena, dalle Marche un nuovo percorso terapeutico

di Albano Nicolai (direttore Uo di Dietetica e Nutrizione Clinica e coordinatore dell’équipe multidisciplinare) e Saverio Cinti (direttore del Centro Obesità dell’Università Politecnica delle Marche e responsabile della Struttura ospedaliera Biologia dell’Obesità)

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L’obesità morbigena, quella caratterizzata da un indice di massa corporea maggiore di 40 kg/m2, sta aumentando in maniera preoccupante nei paesi industrializzati. La Who (World Health Organization) afferma che, nel mondo, ci sono 600 milioni di obesi con una proiezione a 900 milioni nel 2025, quando ci saranno anche 600 milioni di diabetici. La prevenzione e la terapia medica hanno fallito nel lungo periodo, aprendo la strada alla chirurgia bariatrica che, non priva di complicanze, in prospettiva offre buoni risultati. In particolare, sia sulla perdita di peso che sulle patologie associate, quali il diabete, l'ipertensione arteriosa, l'ipercolesterolemia, il cancro e altro ancora. In Italia, nel 2015, sono stati effettuati circa 11.000 interventi di chirurgia bariatrica e i grandi obesi rappresentano circa l'1% della popolazione. L'obesità morbigena è una malattia complessa, ad andamento cronico, che ora può giovarsi di un team di lavoro multidisciplinare, messo a punto dagli Ospedali Riuniti di Ancona, in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica delle Marche, il Gruppo Obesità Morbigena. Tale gruppo si occupa di programmare un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) finalizzato a ridurre l'eccesso ponderale e a trattarne precocemente le complicanze, a riabilitare il paziente da un punto di vista psico-metabolico-nutrizionale, a limitare i rischi legati all'intervento chirurgico, qualora necessario ed insostituibile, ed, infine, a evitare le ricadute.

Gli Ospedali Riuniti di Ancona hanno quindi formalizzato questo gruppo di lavoro per il Pdta dell'obesità morbigena. L’équipe, coordinata da Albano Nicolai, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Dietetica e Nutrizione clinica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria degli Ospedali Riuniti di Ancona, diretta da Michesle Caporossi, ha il compito di valutare il grande obeso in una prima fase in ambulatorio. Successivamente, in day hospital, attraverso una serie di esami ematochimici e strumentali (quali, ad esempio, la calorimetria indiretta, l'impedenziometria, la polisonnografia, la gastroscopia e l'ergospirometria), completati da consulti trasversali di più specialisti. Oltre al dietologo e al dietista, anche il chirurgo, il cardiologo, lo psicologo, l'internista, l'anestesista, l'endocrinologo e il gastroenterologo. Nel corso del day hospital si valuta inoltre il comportamento alimentare e lo stato psicologico escludendo la presenza di patologie psichiatriche. Quindi si formula un protocollo nutrizionale e di attività fisica personalizzato, programmando tutti gli appuntamenti nella fase del follow-up. È compito del team multidisciplinare selezionare il giusto candidato da sottoporre alla chirurgia bariatrica, una chirurgia complessa in quanto, a tutt'oggi, non esiste un intervento che dia piena affidabilità e sicurezza, anche se, alla lunga, i risultati, in termini di calo ponderale e qualità di vita, sono soddisfacenti.

A completamento del Pdta e quindi, dopo un significativo calo ponderale, è previsto l'intervento del chirurgo plastico per un totale recupero psico-clinico del paziente, favorendo il suo pieno reinserimento sociale. Ecco perché è opportuno selezionare lo stesso paziente in maniera adeguata, valutare i rischi e i benefici dell'atto chirurgico e mettere a disposizione una squadra di professionisti che solo ospedali ad elevata specializzazione possono offrire. Inoltre l'equipe di Ancona si avvale formalmente della collaborazione di uno specifico laboratorio che, da oltre trentacinque anni, si occupa della ricerca di base nel campo dell'obesità. Proprio in tale laboratorio, sono state realizzate scoperte relative ai meccanismi cellulari che spiegano il legame esistente tra questa patologia e il diabete di tipo 2 (quello tipico dell'adulto, la forma di gran lunga prevalente con circa il 90% dei casi). Ecco allora che, proprio per questo, il Pdta di Ancona si caratterizza anche nel nome: obesità morbigena e non grave obesità (termine pensato per i soggetti destinati alla chirurgia bariatrica). Parliamo di obesità morbigena perché essa è la causa del diabete T2 e va curata e contrastata per prevenire il diabete. L'altra scoperta importante è stata quella che ha evidenziato come sia possibile trasformare il grasso comune in un tipo di tessuto (detto BAT o tessuto adiposo bruno) che ha un'azione fondamentalmente opposta, quella cioè di bruciare grassi. Sono state così poste le basi per prospettive terapeutiche inerenti sia l'obesità che il diabete di tipo2.
L'apporto all'equipe è quello di riversare nozioni e idee innovative nell'ambito del trattamento compiuto dal Gruppo Obesità Morbigena. Sulla base di queste premesse è infatti stato possibile proporre già tre trials clinici: l'uso di un integratore per stimolare la trasformazione del grasso comune in BAT; il monitoraggio di pazienti che usano farmaci con potenziali azioni di trasformazione del grasso comune in BAT; e l'impiego di cellule adipose staminali per la cura di fistole anali.

Un team di eccellenze
Il Gruppo Obesità Morbigena, nato dalla collaborazione degli Ospedali Riuniti di Ancona, diretti dal dott. Michele Caporossi, con la Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica delle Marche e guidato dalla professoressa Annamaria Offidani, capo dipartimento delle specialità mediche e chirurgiche degli stessi Ospedali, è in grado di offrire un approccio clinico integrato nella lotta all'obesità. A farne parte sono medici tra i più qualificati a livello nazionale e internazionale nelle rispettive specializzazioni. Ecco tutti i nomi: Albano Nicolai, direttore dell'Unità Operativa di Dietetica e Nutrizione Clinica e coordinatore dell'equipe multidisciplinare, coadiuvato dal dirigente medico Marina Taus e dalla psicologa Sonia Sebastianelli dell'Unità Operativa di Dietetica e Nutrizione Clinica dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Poi Giovanni Lezoche, chirurgo bariatrico della Clinica Chirurgica dell'Università Politecnica delle Marche, diretta da Mario Guerrieri, Saverio Cinti, direttore del Centro Obesità dell'Università Politecnica delle Marche nonché responsabile della Struttura Ospedaliera Biologia dell'Obesità, e Sandro Punzo, direttore dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona (in cui collaborano anche i dirigenti medici Marco Antognini e Cristiano Piangatelli). Inoltre, Giancarlo Balercia, direttore della Clinica di Endocrinologia dell'Università Politecnica delle Marche, Giovanni Di Benedetto, direttore della Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva insieme con il dirigente medico Luca Grassetti, Gianluca Svegliati della Clinica di Gastroenterologia dell'Università Politecnica delle Marche, Piergiorgio Mosca, direttore della SOD di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, e Maurizio Ricci della Medicina Riabilitativa.


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