Medicina e ricerca
Nefrologia, dieci dipinti sulla dialisi come rinascita
Dieci giovani artisti dell'Accademia delle Belle Arti di Brera hanno tentato di coniugare la malattia con l'arte: il risultato è la collezione Alchimia della Purificazione, dieci dipinti presentati di recente a Milano in occasione del Congresso della Società Italiana di Nefrologia.
Il progetto, ideato dall'Università di Brera e da Bellco, azienda italiana (ora parte del Gruppo Medtronic) che da oltre 40 anni realizza trattamenti avanzati di purificazione del sangue, è l'esempio di come l'arte riesca a trasmettere con efficacia messaggi di qualsiasi natura, anche di dolore. In questo caso, la sofferenza della dialisi, la depurazione del sangue necessaria quando la funzione dei reni è irrimediabilmente compromessa. Terapia salvavita oltre che appuntamento costante e indispensabile, un vero e proprio rito di rinascita per oltre tre milioni di persone nel mondo, come sottolinea Antonio Santoro, Presidente della Società Italiana di Nefrologia.
L'arte serve a condividere questa sofferenza, ma dà anche speranza. La collezione verrà offerta alle Associazioni pazienti attive nell'ambito delle malattie renali, per tutte quelle iniziative organizzate sul territorio per far crescere la conoscenza delle malattie renali e facilitare l'accesso alle cure più appropriate. «Le dieci opere - spiega Andrea Del Guercio, professore di Storia dell'Arte Contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano - sono nate nei laboratori artistici dell'Accademia ma sono state poi realizzate dagli artisti nei laboratori scientifici di Bellco-Medtronic a Mirandola. È stato un inedito e fruttuoso incontro tra arte e scienza, tra l'alchimista del colore e il tecnico della medicina».
L'iniziativa è stata molto apprezzata dall'Associazione nazionale dializzati e trapiantati (ANED). Come sottolinea il Presidente, Giuseppe Vanacore: «Le malattie renali hanno assunto un carattere epidemico e la dialisi è una gravosa, ancorché necessaria, terapia. Diffonderne la consapevolezza, attraverso l'arte, può favorire gli sforzi di coloro che si battono per buone cure e l'affermarsi della prevenzione, con la speranza di un futuro senza dialisi».
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