Medicina e ricerca

Meningite, cambiare le parole

di Massimo Andreoni (past president SimitUniversità Tor Vergata - Roma)

La vaccinazione rappresenta una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina e ha contribuito in modo fondamentale a incrementare la speranza di vita. La Società italiana di Malattie infettive e tropicali (Simit) ritiene necessario promuovere nuovi modelli comunicativi che rafforzino la reputazione e la credibilità delle istituzioni e della classe medica. L’informazione sui vaccini deve essere trasparente, accessibile, accurata, completa e di facile comprensione, nonché fare riferimento alle migliori evidenze scientifiche.

La Simit sottolinea che tutti gli interventi che riescano a impedire che l’ignoranza e il pregiudizio di alcuni sparuti medici possano continuare a creare perplessità nella popolazione su uno strumento, quale è il vaccino, che in questi ultimi anni ha salvato milioni di vite umane, sono necessari e a questo punto non più differibili.

L’informazione deve sottolineare che in termini di sanità pubblica è necessario raggiungere nella popolazione un numero sufficiente di soggetti vaccinati (superiore al 90%) per garantire il controllo di epidemie potenzialmente gravi. Questo risultato deve essere ottenuto anche attraverso azioni legislative che impongano l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’ingresso dei bambini in ambito scolastico. La salute della comunità deve in questo caso prevaricare le perplessità dei singoli relativamente a uno strumento come il vaccino la cui efficacia non può essere più messa in dubbio.

Oggi, oltre alla disponibilità sempre più ampia di nuovi vaccini contro malattie infettive, stanno fiorendo ricerche su vaccini contro patologie tumorali (melanoma, mammella, cancro polmonare, etc.), ipertensione, malattie degenerative del sistema nervoso (malattia di Alzheimer) e per la disassuefazione da abitudini voluttuarie (vaccini anti-nicotina e anti-cocaina).

In uno scenario così ricco di successi è sempre più frequente la segnalazione in Italia di un numero crescente di soggetti, in particolare bambini, che non è stato sottoposto alle vaccinazioni di legge e a quelle consigliate. È utile ricordare che è stato dimostrato che i benefici derivanti dalle vaccinazioni non sono limitati al miglioramento della salute pubblica ma sono anche in grado di promuovere la crescita economica dei Paesi e quindi la riduzione della povertà.

Il fenomeno della protezione comunitaria, ottenibile per molti vaccini solo attraverso il raggiungimento di un’elevata copertura immunitaria nella popolazione bersaglio (maggiore del 90 per cento) più comunemente nota come “immunità di gregge”, dà alle vaccinazioni un valore sociale. Infatti il valore delle vaccinazioni si riflette non solo sul singolo individuo ma sulla intera collettività garantendo una protezione alla comunità, cioè anche a quei soggetti che per patologie gravi non possono vaccinarsi. Ciò costituisce anche la ragione storica delle politiche di obbligo vaccinale che hanno accompagnato le campagne di vaccinazione che, si deve ricordare, hanno permesso l’eradicazione del vaiolo.

Le malattie infettive non riconoscono confini geografici e/o politici e tutte, ma in particolare quelle prevenibili da vaccino, richiedono un approccio globale e non localistico per la loro prevenzione e il loro controllo: le grandi battaglie dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) per l’eliminazione o la rimozione di una malattia infettiva sono state realizzate sulla base di strategie vaccinali globali. Ovviamente per tutti questi motivi è indispensabile che i benefici della vaccinazione siano disponibili in modo equo per tutta la popolazione. In un mondo sempre più globalizzato in cui i flussi migratori sembrano inarrestabili, si deve pensare a nuove strategie vaccinali che coinvolgano tutte le persone che provengano da paesi in cui non siano previste campagne di vaccinazione per tutta la popolazione.

Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019 (Pnpv) rappresenta il documento di riferimento in ambito vaccinale; individuando gli obiettivi di salute da raggiungere con le vaccinazioni e le relative strategie da attuare. Purtroppo, l’acquisita autonomia di scelta in ambito vaccinale delle singole Regioni, sia in merito alle modalità di offerta che alla gratuità o pagamento, che si è realizzata in seguito alla modifica del titolo V della Costituzione entrata a partire dal 2001, indebolisce il principio di equità nel “diritto alla salute”, considerato elemento cardine dell’ordinamento sanitario italiano. Infatti, i dati di copertura vaccinale in Italia mostrano ineguaglianze, sia geografiche sia per stato socioeconomico, che vengono definite dallo stesso Pnv «ingiuste e anticostituzionali».

Si deve sottolineare che la spesa in vaccini costituisce uno dei modi migliori e più redditizi per la società e il Servizio sanitario di investire le scarse risorse disponibili. É dovere delle autorità sanitarie e degli organi d’informazione promuovere l’importanza delle vaccinazioni attraverso un processo di coinvolgimento di tutta la popolazione.

La diffusione di informazioni non corrette ormai sempre più presente in vari ambiti comunicativi, ha determinato gravi danni sia per singole persone che per la comunità. Tale disinformazione deve essere contrastata in tutti i modi.

La Simit condivide totalmente quanto dichiarato recentemente dalla Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) relativamente alle possibili sanzioni disciplinari nei confronti dei medici che sconsiglino la vaccinazione ai propri pazienti.


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