Medicina e ricerca

Gelli (Pd): «Una legge sull’obbligo vaccinale utile per contrastare le conseguenze della disinformazione»

«Siamo al lavoro su una legge nazionale che renda obbligatorie le vaccinazioni per le iscrizioni a scuola. In questi giorni incontrerò un board composto dalle associazioni di medicina generale e, soprattutto, da tutte le maggiori società scientifiche che si occupano di questo tema (Siti, Sip, SImg, Fimmg, Fimp, Sismla) per capire quali vaccini inserire con urgenza nella lista degli obbligatori. Incontrerò inoltre il presidente dell'istituto superiore della sanità Walter Ricciardi per avere ulteriori conferme sulle proposte che andremo a formulare. All'interno della nuova legge verranno previste anche penalizzazioni che potranno arrivare fino alla radiazione, per tutti quei medici che, ancora oggi, continuano a diffondere pericolose notizie fuorvianti in merito ai vaccini arrivando addirittura a sconsigliarne l'utilizzo». Così il responsabile sanità del Pd, Federico Gelli, torna sul tema delle vaccinazioni. «L'urgente necessità di una legge nazionale è dimostrata anche degli accadimenti di questi ultimi giorni che hanno visto, prima un incontro organizzato alla Camera su presunte “altre verità” riguardo i vaccini, e poi la messa in onda di una più che discutibile inchiesta da parte di Report sui vaccini contro l'Hpv. Dobbiamo fermare questi irresponsabili “megafoni” di menzogne pronti a barattare la sicurezza e la salute delle persone per un po' di visibilità. Gettare ombre su fondamentali strumenti di prevenzione come i vaccini è di una gravità inaudita perché così si mette inutilmente a rischio la salute dei più fragili. E' la stessa Oms a ricordare come ogni anno, proprio grazie ai vaccini, si riescano ad evitare 2,5 mln di morti. Solo quelle contro il morbillo hanno salvato ben 20 milioni di bambini tra il 2000 ed il 2015. Nonostante ciò, purtroppo ancora oggi muoiono ogni giorno 400 bambini nel mondo per complicanze dovute al morbillo. Nel solo 2015 a causa di questa malattia hanno perso la vita complessivamente 134mila bambini», prosegue Gelli.

«Per quanto poi riguarda la puntata di Report, per tutto il servizio non si è potuta ascoltare alcuna voce di ricercatori accreditati presso la comunità scientifica internazionale che facesse chiarezza sui sintomi lamentati dalle ragazze intervistate. Si è volutamente lasciato lo spettatore con la falsa percezione che la vaccinazione contro il papillomavirus possa essere la causa di strane sindromi neurovegetative altamente invalidanti. In tutto questo non si sono invece enfatizzati i danni della malattia, ovvero dei tumori causati dal virus hpv, che ogni anno coinvolgono migliaia di donne. In Italia circa 1000-2000 donne muoiono ancora ogni anno di cancro alla cervice uterina. Sono tutte morti evitabili perché con il vaccino si previene l'infezione da hpv e, dunque, la sua degenerazione in tumore. Parliamo di un vaccino somministrato in milioni di dosi in tutto il mondo, quindi sicuro ed efficace. È di una gravità inaudita che il servizio pubblico affronti questioni così delicate con una superficialità imbarazzante e senza tener conto delle possibili gravi conseguenze del loro operato», conclude Gelli.


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