Medicina e ricerca

Ricci (Fiagop) a ministra Fedeli: «Sanzioni per i genitori non sostituiscono la vaccinazione»

«Gentile Signora Ministro, mi rivolgo a Lei a nome delle associazioni dei genitori e prima ancora dei bambini e degli adolescenti oncologici che rappresento, per chiederle in che modo vuole tutelare e garantire il diritto alla salute e all'istruzione dei piccoli pazienti». È quanto si legge nella lettera aperta che Angelo Ricci, presidente della Federazione italiana associazioni Oncoematologia pediatrica Onlus (Fiagop) ha indirizzato alla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli in riferimento al decreto sui vaccini per l'accesso alla scuola dell'obbligo.
«I giovani pazienti oncologici che si sottopongono a terapie per contrastare la malattia, così come coloro che hanno subito un trapianto di midollo osseo vivono in condizione di immunodepressione, vale a dire il loro sistema immunitario funziona meno efficacemente o addirittura non funziona affatto e quindi sono particolarmente vulnerabili a virus e batteri», sottolinea il Presidente Fiagop, che rappresenta trenta associazioni di genitori di figli affetti da cancro o leucemia presenti su tutto il territorio italiano che con il loro lavoro costante supportano e sostengono malati, famigliari ma anche gli stessi medici nella cura al cancro infantile.
Commentando l'intervista che il ministro Fedeli ha rilasciato a SkyTg24 in cui ha dichiarato che è responsabilità del genitore se il figlio entra a scuola in modo sano e che di conseguenza è necessario che a essere “puniti” siano i genitori attraverso apposite sanzioni nei casi in cui non venissero effettuati i vaccini previsti per legge, Angelo Ricci scrive: «L’eventuale sanzione comminata ai genitori non sostituirà la vaccinazione e quindi non sarà in grado di garantire la salute a quei bambini e ragazzi che, a causa del sempre più basso e pericolosamente depotenziato effetto gregge, potrebbero ammalarsi in modo grave per il solo fatto di frequentare scuole, luoghi di aggregazione, palestre o anche solo mezzi di trasporto collettivo. Se la Repubblica Italiana – prosegue nella lettera il presidente di Fiagop - tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, assumendo questa posizione si ledono i diritti dei più fragili. La mia speranza è che la politica e le Istituzioni non trascurino di salvaguardare il diritto ad una vita piena a coloro che, per aver salva quella stessa vita, lottano ogni giorno».


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