Medicina e ricerca

Le nuove frontiere dell’oncologia sono in Campania: nasce il gruppo SCITO

di Paolo Antonio Ascierto (direttore Uoc Oncologia Medica e Terapie Innovative del Dipartimento melanoma-tessuti molli-muscolo scheletrico e testa collo, Istituto nazionale dei tumori Fondazione G. Pascale, Napoli) e Vincenzo Montesarchio (direttore Uoc Azienda ospedaliera specialistica dei Colli - Monaldi-Cotugno-Cto, Napoli)

Scendono in campo le professionalità a servizio del paziente oncologico con l’obiettivo di creare una solida rete di competenze grazie alla grande esperienza maturata nell'immunoterapia. Una speranza per tutti coloro che si trovano ad affrontare la terribile lotta alla malattia: i pazienti, i loro cari, i medici che ogni giorno dedicano la propria vita a combatterla.
Il cancro è una malattia capace di privare del futuro. Da quando viene diagnosticato, la vita del paziente si immedesima totalmente con il tumore. Oggi in Campania un team di medici si è unito dando vita alla SCITO, la società campana di immunoterapia oncologica, per percorrere la faticosa strada che ambisce a sconfiggere il cancro.
Il futuro dell’oncologia è anche l’immunoterapia, che costituisce di fatto uno dei pilastri nel trattamento dei tumori insieme a chemioterapia, radioterapia e target therapy.
Nell'Istituto Nazionale dei Tumori Pascale di Napoli sono stati trattati più di mille pazienti con immunoterapia e ogni anno circa 250 nuovi pazienti sono curati con questa metodologia.

L'innovazione terapeutica introdotta dall'immunoterapia rappresenta la possibilità di poter guarire i pazienti affetti dal cancro. Quando si utilizza il termine innovazione terapeutica, la risposta sta in alcuni dati: per il melanoma abbiamo i pazienti trattati con ipilimumab in follow up da 10 anni e sappiamo che il 20% di loro può guarire. Lo scenario aperto dall'immunoterapia è poter ottenere un beneficio in termini di sopravvivenza, di cronicizzare la malattia e in alcuni casi di guarirla. Oltre all'ipilimumab abbiamo anche altri farmaci, in particolare gli anti-PD1 quali il nivolumab ed il pembrolizumab; a breve arriverà anche la combinazione dell'ipilimumab con il nivolumab per cui, probabilmente, per il melanoma il famoso 20% di cronicizzazioni potrebbe arrivare addirittura a un 50%. Adesso si riscontrano i primi risultati a lungo termine con gli anti-PD1 anche in altre patologie e in futuro le strategie di combinazione probabilmente daranno un beneficio a lungo termine ancora maggiore. Si può affermare che in questo campo la scienza darà grandi speranze.

Non c'è dubbio che l'oncologia in questi ultimi 40 anni abbia fatto passi da gigante, dalla semplice era della chemioterapia siamo passati all'era della biologia molecolare e ci sembrava di aver toccato il cielo con un dito. Oggi realmente l'immuno-oncologia rappresenta un passo in avanti, perché possiamo stimolare un sistema immunologico bloccato. Ciò significa che il proprio sistema immunologico combatte la malattia neoplastica. Si ottengono risultati brillanti a lungo termine, cronicizzazioni di malattie neoplastiche una volta insperate.
Il vantaggio di avere una cura trasversale è la possibilità di trattare diverse categorie di tumore con la medesima tipologia di farmaci. È vero che questi farmaci sono costosi e pongono dei problemi di sostenibilità, ma grazie all'intervento dell'Aifa il prezzo in Italia è il più basso al mondo. Ad esempio per l'ipilimumab c'è un sistema di payment by results e per gli anti PD-1 c'è un prezzo a volume. Sarebbe importante avere dei biomarcatori che permettano di identificare quali sono i pazienti che effettivamente possono beneficiare del trattamento, infatti attualmente si corre il rischio che un gruppo di pazienti che non esprime il biomarcatore, ma che potrebbe beneficiare della terapia, venga escluso dal trattamento.

La spinta principale alla nascita della SCITO è stata il voler mettere a disposizione l'esperienza maturata nell'immunoterapia per dare un contributo alla ricerca scientifica.
Il motivo per cui si è fondata la SCITO è l'immunoterapia con i suoi risultati positivi e in aumento, e le performance di cura sono espresse allo stesso modo sia a livello locale che internazionale. L'arrivo dei farmaci adeguati, inoltre, conferma che stiamo proseguendo nella giusta direzione. L'immunoterapia sarà il futuro dell'oncologia, unendo le forze potremo fare qualcosa di buono a livello scientifico e curare sempre meglio i pazienti. La Società Campana vuole essere esempio positivo per tutto il Sistema. SCITO ha tre studi clinici in via di sviluppo: due in patologie rare e uno nei tumori del colon. Il prossimo 9 giugno a Napoli (www.scito.it ) si terrà l'incontro della Società Campana per discutere i risultati ottenuti dalla immunoterapia nel melanoma, nel tumore del polmone e in quello del rene. Inoltre il convegno SCITO si terrà a pochi giorni dalla conclusione del congresso internazionale ASCO di Chicago nel quale l'immunoterapia oncologica sarà protagonista. Questo è soltanto un inizio, quello che vogliamo è poter scrivere tutti insieme una pagina importante nella storia dell'immunoterapia.


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