Medicina e ricerca

Neurochirurgia familiare: dialogo a Padova tra chirurghi e genitori

di Domenico d’Avella (direttore Uo di Neurochirurgia pediatrica Università di Padova e presidente di EANS 2017, Congresso europeo delle Società di Neurochirurgia)

Una sensibilità verso il mondo del bambino che ha radici lontane e un presente di continuo approfondimento. È a Padova che fu stampato il primo trattato medico esclusivamente dedicato alle patologie pediatriche, nel 1472; in città, nel 1761, fu istituito il primo corso al mondo riconosciuto per l'insegnamento di quella che oggi chiamiamo pediatria; sempre qui, nel 1889, nacque la prima Clinica Pediatrica Universitaria e, 60 anni dopo, uno tra i primi istituti di ricovero specificatamente progettato e realizzato per soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie.
Oggi l'Università di Padova è la sede di “Neurochirurgia Familiare” (30 settembre, ore 10, Palazzo del Bo), il primo incontro scientifico in Italia interamente dedicato al dialogo tra esperti mondiali di chirurgia pediatrica e le associazioni dei familiari dei piccoli pazienti. Con una parola chiave: alleanza. Perché una famiglia che condivide le scelte del medico, in particolare quando si tratta di patologie pediatriche, lo fa operare meglio, con più serenità e lucidità nelle decisioni che deve prendere lungo il percorso di cura.
Organizzato dai Dipartimenti Neuroscienze e Salute Donna e Bambino dell'Università di Padova con la collaborazione delle associazioni Alumni e Amici dell'Università di Padova, “Neurochirurgia familiare” è l'evento precongressuale e divulgativo di EANS 2017, il Congresso Europeo delle Società di Neurochirurgia. Introdurranno i lavori i saluti del rettore Rosario Rizzuto e del direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Padova Luciano Flor. Un momento particolarmente importante sarà dedicato alla testimonianza di Federico Pegoraro, 20 anni, in cura a Padova da quando ne aveva 12.

Proprio alle famiglie di piccoli pazienti si rivolgeranno cinque chirurghi di valore internazionale che si sono resi disponibili ad andare oltre la divulgazione scientifica per creare un momento di incontro tra chi è curato e chi cura. Professionisti che hanno raggiunto i vertici mondiali della professione, accomunati dall'essere stati tutti studenti a Padova: Ennio Antonio Chiocca, della Harvard University, che parlerà dei tumori cerebrali; Kazadi Kalangu, dell'Università dello Zimbabwe, che tratterà di idrocefalo e malformazioni cerebro-spinali; Alessandro Martini, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova, con un focus sulla neurofibromatosi e l'esperienza del gruppo padovano di chirurgia della base cranica sulla preservazione e riabilitazione dell'udito in questa rara patologia; Alessandro Olivi, della Johns Hopkins University e dell'Università Cattolica di Roma, che curerà l'approfondimento sull'epilessia farmacoresistente; Mario Zuccarello, del Mayfield Brain & Spine Institute di Cincinnati, che affronterà il tema delle malattie cerebrovascolari.
Al termine dei loro interventi, la parola passerà ai partecipanti, più di trecento, in maggioranza familiari di pazienti, studenti dell'Università di Padova e componenti delle otto associazioni che hanno aderito all'incontro: AIAC (Associazione Italiana Angiomi Cavernosi), AICE (Associazione Italiana Contro l'Epilessia) ASBI (Associazione Spina Bifida Italia), Associazione Uniti per Crescere, AST (Associazione Sclerosi Tuberosa), FIE (Federazione Italiana Epilessie), Fondazione Giovanni Celeghin contro i tumori cerebrali e LINFA (Lottiamo Insieme per la Neurofibromatosi).
Un'attenzione e una volontà di partecipazione che fotografa la grande richiesta di informazioni sulla neurochirurgia pediatrica in Italia. Nel nostro sistema sanitario, infatti, le Neurochirurgie pediatriche si possono contare nelle dita di due mani. Per garantire l'eccellenza e intervenire sulle patologie che affronterà “Neurochirurgia Familiare” occorre che il reparto di degenza, la diagnostica radiologica, la sala operatoria, la terapia intensiva siano costruiti a dimensione di bambino, serve che il team chirurgico sia esperto in questo ambito e sia affiancato da un team neurologico, neuro-oncologico e neuropsicologico dedicato. Questo a Padova esiste. Sono certo che da questo incontro emergerà chiaro un messaggio di fiducia e di concreta speranza per le possibilità di cura dei piccoli pazienti, a Padova, in Italia e nel mondo.


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