Medicina e ricerca

Il latte materno come intervento di sanità pubblica «cost saving»

di Tricia Johnson (PhD, professoressa ed economista, Università di Rush, Chicago, Usa)

Gli interventi che migliorano la salute dei neonati e dei bambini hanno effetti economici duraturi, con benefici tratti dagli investimenti iniziali che si accumulano su un orizzonte temporale molto più lungo rispetto ai programmi rivolti alle persone più anziane. Pertanto, gli interventi effettuati nei primi anni di vita preparano il terreno per risultati sanitari che hanno importanti conseguenze economiche durante l'età adulta. Le iniziative di prevenzione primaria nell'infanzia, in particolare quelle che riducono l'incidenza o la gravità delle malattie, riducono la necessità di servizi medici ed educativi costosi in età avanzata, con molteplici implicazioni in termini di costi per le assicurazioni sociali e i contribuenti.
Uno dei primi "interventi di prevenzione primaria" per i neonati e le loro madri è l'alimentazione a base di latte materno (Mom), direttamente dal seno o estratto e somministrato al neonato, come nel caso di un ricovero nelle unità di terapia intensiva neonatale (Utin). Un ampio corpus di prove dimostra che l'alimentazione con latte materno rappresenta una misura sanitaria preventiva efficace e a basso costo, con conseguenze sociali che vanno ben oltre la salute e il benessere dei neonati e delle madri. Vi sono notevoli risparmi nelle fasi successive che si accumulano per gli assicuratori sanitari pubblici e privati, per i datori di lavoro e per le singole famiglie.

I neonati che ricevono dosi più elevate di latte materno per periodi di tempo più lunghi hanno meno probabilità di contrarre una serie di malattie infantili costose, come ad esempio infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori, infezioni gastrointestinali, otite media acuta e leucemia linfoblastica acuta. Per le madri, l'alimentazione con latte materno riduce il rischio di diabete di tipo 2, di tumori al seno e ovarici e di malattie cardiovascolari. Queste malattie infantili e materne aumentano la necessità di cure mediche costose che includono visite al pronto soccorso, ricoveri ospedalieri e visite mediche. Queste malattie hanno anche un effetto indiretto e insidioso sulla produttività nel luogo di lavoro, a causa del tempo necessario per assentarsi per soddisfare le esigenze mediche. Riducendo l'incidenza di queste malattie costose, i contribuenti pubblici e privati possono ridurre i costi sanitari e i datori di lavoro possono massimizzare la produttività.

I neonati con un peso alla nascita molto basso (inferiore a 1500 g) sono tra i pazienti ospedalizzati più costosi. La nostra ricerca ha indicato che una dose più elevata e una durata maggiore dell'alimentazione con latte materno per i neonati con un peso molto basso alla nascita (<1500 g), ricoverati nelle Utin, riducono il rischio di costose morbilità neonatali acquisite. La riduzione di queste morbilità può ridurre i costi ospedalieri di oltre $40.000 per neonato (vedi per esempio: Cost savings of human milk as a strategy to reduce the incidence of necrotizing enterocolitis in very low birth weight infants ; Influence of mother’s own milk on bronchopulmonary dysplasia and costs ). II costo per gli ospedali relativo alla fornitura di assistenza alla lattazione basata su evidenze scientifiche è inferiore a $1000 per neonato, per ricovero in Utin, il quale è minimo rispetto al costo di trattamento di una morbilità potenzialmente evitabile per la quale il latte materno è protettivo (vedi: Evidence-based methods that promote human milk feeding of preterm infants: An expert review ). Inoltre, un numero sempre maggiore di prove indica che il latte materno contribuisce in modo indipendente al neurosviluppo infantile. Pertanto, il rendimento degli investimenti associati al miglioramento dello sviluppo neurologico infantile comprende una riduzione della necessità e del costo di servizi educativi speciali.
Questo non significa che i programmi di sostegno all'allattamento al seno e alla lattazione siano gratuiti, ma che i benefici per la società siano superiori ai costi. Investire nei programmi di sostegno all'allattamento al seno e alla lattazione ha un ritorno a lungo termine sugli investimenti per il governo e per i contribuenti privati, per i datori di lavoro, nonché per le madri e i neonati.


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