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Toscana: diabete sempre più diffuso, ne soffre il 7% della popolazione adulta

di Sara Lavorini

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Le persone con il diabete in Toscana sono poco più del 7% della popolazione con più di 16 anni (dati Regione Toscana), con tendenza all'aumento e con piccole differenze da una provincia all'altra, più frequente sulla costa che nell'interno. Rispetto a trent'anni fa la percentuale di persone con il diabete è più che triplicata e in grande maggioranza, si tratta di persone con il diabete di tipo 2 più tipico dell'età adulta e avanzata, che tende a concentrarsi nella tarda età. Tra i 65 e gli 84 anni i diabetici superano il 15% e negli ultra ottantacinquenni sfiorano il 20%.

Il diabete di tipo 1, più tipico dell'età pediatrica, ma che può comparire anche nell'adulto e che si cura soltanto con l'insulina, rappresenta circa il 5-7% di tutti i casi di diabete. Per questa forma di diabete, non abbiamo dati specifici recenti per la Toscana, ma i numeri non dovrebbero discostarsi molto dalla media nazionale.

«A livello nazionale (indagine Arno), la prevalenza ha una lieve tendenza all'aumento anche per il diabete di tipo 1 - dichiara Edoardo Mannucci Direttore SODc Diabetologia Azienda ospedaliero universitaria Careggi - anche se meno marcata di quella del diabete di tipo 2. Per il diabete di tipo 1, la prima causa è l'invecchiamento della popolazione essendo una malattia cronica non mortale, l'aggiunta di nuovi casi fa sì che la percentuale di persone con il diabete aumenti progressivamente con l'età. Un'altra causa importante è l'aumento del sovrappeso e dell'obesità, che anticipano la comparsa del diabete nelle persone geneticamente predisposte. In Italia, la proporzione di persone in eccesso di peso cresce continuamente. Per il diabete di tipo 1, le cause attualmente sono meno chiare».

Il diabete se non adeguatamente controllato può determinare danni a livello dell'occhio (fino alla cecità), dei reni, dei nervi delle gambe e anche delle infezioni del cavo orale. Inoltre, il diabete non controllato si associa ad un aumento notevole del rischio di malattie cardiovascolari, come l'infarto e l'ictus. Per evitare tutte queste complicazioni è necessario un controllo accurato della glicemia e degli altri fattori di rischio associati. È importante quindi fare regolari esami di controllo, assumere farmaci, tenere sotto controllo l' alimentazione e praticare regolare attività fisica. A tutto questo si associa anche un costo importante per i sistemi sanitari, che devono impegnare notevoli risorse (personale, strutture e finanziamenti) per la cura del diabete e delle sue complicanze.

«Fondamentale per ridurre tutte le pericolose complicanze sistemiche, oltre alle terapie è l'educazione a un corretto stile di vita. La nostra realtà vanta un forte patrimonio in tutta Europa nella medicina generale e specialistica. Attraverso il nostro lavoro nel diabete - commentano Christian Mazzi e Franco Rapari di Mundipharma Pharmaceuticals - rafforziamo ulteriormente il nostro impegno nel rendere disponibili medicinali innovativi che aggiungano valore reale ai pazienti e ai sistemi sanitari. Come ribadito anche da illustri farmacologi in queste ore, se si vuole la salute come un diritto, va detto che ai diritti corrispondono dei doveri. E abbiamo il dovere di mantenerla, la salute. Per questo conta moltissimo lo stile di vita. Chi non fuma, beve pochissimo alcol, mangia con moderazione si preserva certamente».


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