Medicina e ricerca

Nutrizione clinica e metabolismo, le priorità al IV Congresso SINuC

di Maurizio Muscaritoli *

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Il IV Congresso Nazionale della Società di Nutrizione Clinica e Metabolismo, in programma ad Ancona dal 18 al 20 settembre, presenta un programma di rilievo, combinando temi scientifici, attualità e messaggi chiari e diretti a tutti i livelli. In questo scenario però la grande novità arriva certamente dalla conclusione della prima tappa del progetto Nutrendo, ideato, promosso e realizzato da SINuC con un percorso di oltre due anni orientato ad analizzare lo stato di salute della disciplina Nutrizione Clinica, la definizione puntuale delle sue criticità, per arrivare ad elaborare soluzioni ed azioni prioritarie ragionate e condivise con tutti gli attori coinvolti in questo settore. La nutrizione clinica infatti è a tutti gli effetti un’opportunità non ancora sfruttata. Dalla sua implementazione nel campo delle patologie croniche è ormai ampiamente dimostrato come possa derivare un consistente risparmio in termini di costi sanitari, sociali e vite umane. Rendere disponibili i trattamenti nutrizionali per tutti i malati che oggi ne hanno bisogno avrebbe un impatto economico irrisorio rispetto a quello che costa trattare le conseguenze mediche e sociali della malnutrizione. Basti solo pensare che in Europa, si stimano oltre 33 milioni di adulti a rischio di malnutrizione che rappresentano una spesa complessiva in servizi sanitari di oltre 170 miliardi di Euro.

I Fogli di Roma: Presente e Futuro della Nutrizione Clinica, pubblicati ne “I quaderni del Sole24Ore”, sono il primo documento che fotografa la situazione della Nutrizione Clinica (NC) in Italia, mappa i bisogni insoddisfatti dei pazienti, individua le posizioni di società scientifiche, clinici, giornalisti ed industria e propone le soluzioni e gli interventi più urgenti da adottare. I Fogli di Roma sulla Nutrizione Clinica sono infatti il frutto del lavoro degli oltre 100 esperti che durante il 1° Forum sulla Nutrizione Clinica “Nutrendo”, realizzato a Roma il 18 e 19 dicembre 2018, si sono riuniti in sei tavoli tematici: associazioni pazienti, società scientifiche, formazione, SSN, industria e comunicazione. Tra i temi più caldi affrontati nel documento si ricordano: la Formazione universitaria, inserimento della nutrizione clinica nei PDTA delle malattie croniche, l’introduzione delle terapie nutrizionali nei LEA almeno per alcune categorie di pazienti, a partire dai pazienti oncologici, la richiesta di rendere obbligatorio nei reparti ospedalieri e nelle residenze sanitarie assistenziali, lo screening nutrizionale per i pazienti a rischio al momento del ricovero. Dal punto di vista normativo invece è emerso come manchi una legge nazionale sulla nutrizione artificiale domiciliare (NAD) che permetta una equità di trattamento. Nota dolente a cui si accompagna la necessità di provvedere alla corretta e completa applicazione di leggi e linee di indirizzo esistenti (es. legge Balduzzi 189/2012; linee di indirizzo ministeriali per la ristorazione ospedaliera ed assistenziale; linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici).
Tra i tanti argomenti trattati nella due giorni del IV Congresso Nazionale SINuC, che spazierà ad ampio raggio sulle patologie croniche che vanno dalla Insufficienza Renale Cronica al Diabete, oltre che al tema centrale del malato oncologico, anche alcuni specifici focus di grande attualità per la pubblica opinione come il tema del digiuno e quello della gestione della sindrome dell’intestino irritabile.
La corretta alimentazione è un fattore di primaria importanza per il mantenimento ed il recupero dello stato di salute. Questa però non si basa solamente sulla qualità e quantità degli alimenti assunti, ma anche sul mantenimento di un appropriato ciclo intradiurno alimentazione/digiuno. Molti studi scientifici evidenziano come il digiuno controllato in soggetti sani determini un miglioramento di alcuni marcatori della longevità. Tuttavia, la pratica del digiuno non è semplice da osservare. Per questo motivo, è stata sviluppata la dieta in grado di simulare il digiuno. Con tale termine, si identifica un programma alimentare ipocalorico della durata di 5 giorni dove la composizione in carboidrati, lipidi e proteine della dieta è in grado di attivare gli stessi meccanismi molecolari che studi animali hanno dimostrato favorire la longevità.
La sindrome dell’intestino irritabile interessa tra il 10 e il 20% della popolazione con disturbi di varia entità: dal gonfiore al dolore addominale, dalla flatulenza alla distensione dell’addome, dalla stipsi ostinata all’evacuazione liquida o una alternanza delle due situazioni. Un insieme di sintomi cronico, debilitante, con un impatto negativo sulla qualità di vita che può portare ad ansia e depressione che interessa il sesso femminile in misura doppia rispetto a quello maschile. Se sino ad oggi i disturbi venivano trattati con farmaci procinetici per aiutare il transito intestinale o con lassativi, le ultime indicazioni suggeriscono un approccio alimentare basato sull’esclusione di alcuni alimenti ed il loro progressivo reinserimento per individuare gli elementi scatenanti sino alla stesura di un piano alimentare personalizzato. La personalizzazione del regime alimentare con l’esclusione degli alimenti capaci di scatenare i sintomi permette un miglioramento dei sintomi nel 70-80% dei pazienti.

* Presidente SINuC


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