Medicina e ricerca

Coronavirus: anche l'obesità lieve è associata allo sviluppo di forme gravi

S
24 Esclusivo per Sanità24

Le persone affette da obesità anche lieve sono maggiormente a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19 che possono portare fino al decesso. Lo rivela uno studio guidato da ricercatori dell'Università di Bologna e pubblicato oggi sullo European Journal of Endocrinology.

"I risultati della ricerca - spiega l'università - mostrano che tra i pazienti affetti da Covid-19 un Indice di Massa Corporea superiore a 30 è associato ad un rischio maggiore di sviluppare insufficienza respiratoria, di necessitare il ricovero in terapia intensiva e di mortalità, indipendentemente dall'età, dal genere e dalla presenza di altre malattie".

L'Indice di Massa Corporea (IMC) è un dato biometrico che mette in correlazione il peso corporeo con l'altezza. Un IMC compreso tra 30 e 35 identifica una condizione di obesità lieve. Le linee guida sviluppate da diversi paesi, come Regno Unito e Stati Uniti, per individuare le categorie maggiormente a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19 indicano oggi tra i loro criteri un Indice di Massa Corporea superiore a 40, che corrisponde ad un livello di obesità severa." I risultati del nuovo studio - spiega l'università - suggeriscono quindi che questo dato andrebbe rivisto al ribasso, includendo tra le persone più a rischio quelle affette da tutti i tipi di obesità".

Obesità e Covid-19
Il ruolo dell'obesità come fattore di rischio per i pazienti affetti da Covid-19 è stato individuato fin dall'inizio della pandemia, con diversi studi che hanno evidenziato una connessione con conseguenze più severe e maggiori livelli di mortalità. Fino ad oggi però le ricerche realizzate – che sono state utilizzate anche per stabilire le linee guida per l'individuazione delle categorie a rischio – erano necessariamente basate su un numero di casi limitato.

Il gruppo di ricerca dell'Università di Bologna che ha realizzato questo nuovo studio ha invece basato le sue conclusioni a partire da informazioni connesse a quasi cinquecento pazienti ricoverati per Covid-19. Dati che hanno confermato l'obesità come fattore associato ad un rischio significativamente più alto di sviluppare forme gravi della malattia e di mortalità, ma che si sono rivelati validi anche per pazienti con forme di obesità lieve.

"Il nostro studio ha mostrato che tutti i livelli di obesità sono associati allo sviluppo di forme gravi di Covid-19 - spiega Matteo Rottoli, ricercatore dell'Università di Bologna che ha guidato lo studio -. Questi risultati suggeriscono quindi che anche le persone affette da obesità lieve dovrebbero essere identificate come parte della popolazione maggiormente a rischio".


© RIPRODUZIONE RISERVATA