Medicina e ricerca

Curarsi con il cinema: progetto sulle terapie di sollievo e di aggregazione sociale

di Gabriella Bottini*

S
24 Esclusivo per Sanità24

Lo sviluppo della medicina ha favorito l'introduzione nei processi assistenziali, dell'alta tecnologia anche nelle terapie riabilitative. Se da una parte, questi avanzamenti hanno migliorato sia la diagnosi sia la cura, dall'altra hanno aumentato il rischio di ridurre la componente umana. Il contesto sociale contemporaneo richiede invece un'intersezione tra l'organizzazione della cura anche attraverso la tecnologia e una presa in carico del malato che metta al centro del processo più che il paziente, la persona nella sua interezza. Soprattutto nel caso di malattie croniche, alla gestione ospedaliera della terapia si associa la cosiddetta domiciliarizzazione delle cure con l'estensione dell'assistenza al contesto familiare, creando quindi un modello più complesso.

Una dimensione di questo tipo richiede una riflessione che promuova nuove prospettive e interventi interdisciplinari. E' in questo panorama che si colloca il percorso di umanizzazione della cura che si avvale di metodologie che si sono consolidate nel tempo mostrando gli effetti positivi non solo su diverse malattie ma anche sui caregiver che accompagnano il paziente nel lungo percorso di malattia. E' questo il terreno che ha favorito lo sviluppo di programmi di assistenza comprensivi di strumenti non propri della medicina riabilitativa quanto dell'arte vera e propria. Il cinema date le sue caratteristiche comunicative, la vasta gamma di contenuti emozionali, le potenzialità di attivare aspetti di interazione e di riflessione sulla condizione umana, rappresenta uno strumento ideale per sostenere, curare e stimolare allo scopo di ridurre la sofferenza fisica e psichica, in tutte le età. Queste caratteristiche stanno alla base della cineterapia.

CIACK, Curarsi Insieme Attraverso (il) Cinema Kreativo è un progetto che si colloca su questo binario, e nasce dall'incontro con MediCinema Italia Onlus, l'associazione da anni impegnata nella costruzione di un modello di cura con utilizzo della cineterapia e delle arti visive che possa divenire un valido strumento di medicina complementare.
Lo studio si propone come un servizio che promuove terapie di sollievo e di aggregazione sociale, realizzato con la Cineteca Italiana Milano, grazie al contributo della Fondazione Don Gnocchi, dell'Università di Pavia e dell'Ospedale Niguarda. Nasce così un intervento di riabilitazione nuovo e originale rivolto a più categorie di malati e ai loro caregiver. A causa della pandemia, l'intervento che si svolgeva nella sala MediCinema a Niguarda, è stato riconvertito a distanza è proseguito con cicli di proiezioni online.

Il progetto CIACK consiste in brevi proiezioni a contenuto emotivo positivo, con una valutazione delle funzioni cognitive e emozionali sia prima sia dopo la proiezione allo scopo di misurare l'efficacia dell'intervento stesso. Nonostante la pandemia e le intuibili difficoltà tecniche, sono state coinvolti nello studio circa venticinque soggetti e i risultati preliminari indicano una riduzione dell'ansia che si è particolarmente accentuata in questo momento di isolamento sociale.

Risultati di questo tipo incoraggiano allo sviluppo di forme di cura in cui alla irrinunciabile componente sanitaria, si sommino aspetti culturali e sociali altrettanto irrinunciabili considerando un modello terapeutico che nella sua complessità includa come parti attive i familiari e in generale i caregiver.

* Università degli Studi di Pavia, Responsabile Centro di Neuropsicologia Cognitiva ASST "Grande Ospedale Metropolitano" Niguarda


© RIPRODUZIONE RISERVATA