Medicina e ricerca

Tumore al seno e target therapy: svolta vicina con la diagnostica molecolare avanzata

di Pierfranco Conte*

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Cure personalizzate in base alle specifiche caratteristiche genetiche del tumore al seno, oggi questo approccio è possibile. Le conoscenze genomiche hanno portato negli ultimi anni all'individuazione dei meccanismi genetici sottostanti lo sviluppo e la crescita tumorale. Grazie alle tecniche di sequenziamento genico siamo in grado di tracciare in laboratorio una carta d'identità genetica del tumore al seno, con importanti valori prognostici e diagnostici, che consentono la definizione di percorsi terapeutici differenziati in tumori mammari con particolari alterazioni genetiche, quali ad esempio i tumori HER2+ e i tumori BRCA 1/2 mutati. Queste conoscenze hanno recentemente portato alla messa a punto di nuove terapie target, mirate ad agire su specifiche mutazioni, come la mutazione PIK3CA, che riguarda circa il 40% delle pazienti.

Ci troviamo di fronte a una svolta nel trattamento di questo tumore femminile che richiede, alla luce dell'attuale paradigma diagnostico e terapeutico, la messa a punto di nuove strategie e percorsi che tengano sempre più conto della diagnostica molecolare avanzata. La collaborazione tra clinici e laboratori avrà nei prossimi anni un ruolo determinante, per offrire alle pazienti l'accesso a trattamenti personalizzati, che partano dall'analisi delle mutazioni geniche del tumore.

A oggi, secondo quanto emerso da una ricerca realizzata dall'istituto di ricerche IQVIA sui reparti italiani di anatomia patologica, il 33% dei reparti coinvolti nello studio ha a disposizione tecnologie di sequenziamento genico e tra questi il 30% effettua test per il tumore al seno, con una media di circa 18 test al mese e un divario tra Nord e Sud. Dati che mostrano l'importanza di favorire la disponibilità su tutto il territorio nazionale di avanzate tecnologie di diagnostica molecolare, unite alle risorse necessarie per l'effettuazione dei test di sequenziamento genico.

In Italia oltre 800mila persone convivono con il tumore al seno, di cui circa 37mila con un tumore in fase avanzata o metastatica. Secondo le stime, nel 2020 si sono effettuate circa 55 mila nuove diagnosi. L'incidenza stimata del tumore al seno in fase avanzata è di 14 mila casi all'anno, di cui 3.400 già metastatici all'esordio. Oggi la sopravvivenza raggiunge l'87% a cinque anni dalla diagnosi e l'80% a 10 anni. Risultati resi possibili dai progressi terapeutici, orientati a un approccio mirato a colpire i fattori responsabili della crescita tumorale.
Il primo elemento che consente di definire la tipologia di tumore al seno è la presenza del recettore ormonale HR+/-, noto anche come ER+/-. Il 60% circa delle pazienti con carcinoma mammario presenta un tumore HR+/HER2- e di queste circa il 40% presenta una mutazione del gene PIK3CA. Si tratta di una mutazione somatica, quindi non ereditaria, che sappiamo essere associata alla crescita tumorale. Oltre alla frequente mutazione del gene PIK3CA, si possono riscontrare mutazioni ereditarie, quindi trasmesse da genitore a figlio, come le mutazioni BRCA 1/2.

L'arrivo delle cosiddette « Target Therapies » sta rivoluzionando il paradigma di trattamento e potrebbe presto arrivare una terapia mirata proprio a colpire la mutazione PIK3CA, che coinvolge una percentuale significativa di pazienti. Mai come ora abbiamo l'occasione di fare un significativo passo avanti nel trattamento di questo tumore, a causa del quale ancora oggi 12 mila pazienti perdono la vita ogni anno.

Progredire nella lotta al tumore al seno significa organizzare i processi e le risorse affinchè clinici e laboratori lavorino insieme, per colpire le mutazioni genetiche alla base della crescita tumorale, in un percorso che parta dalla profonda conoscenza del DNA tumore e che apra a nuovi scenari anche dal punto di vista assistenziale e di governance sanitaria, con importanti benefici per tutto il Sistema Salute. Clinici oncologi, anatomopatologi, biologi molecolari e tutte le professionalità coinvolte in questo nuovo paradigma di diagnosi e trattamento sono e saranno protagonisti di un momento storico di cambiamento, che richiederà attenzione e flessibilità. Oggi è possibile.

*Ordinario di Oncologia medica all'Università di Padova e Direttore Oncologia 2 all'Irccs Istituto Oncologico Veneto


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