Medicina e ricerca

Tumore della prostata: ridotto del 38% il rischio di morte

di Giuseppe Procopio* e Sergio Bracarda**

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Passi in avanti nel trattamento del tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione grazie a una nuova terapia mirata con radioligando. Presentato in Sessione Plenaria al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), che si è svolto dal 4 all'8 giugno, lo studio di Fase III VISION ha valutato il radiofarmaco 177Lu-PSMA-617 in aggiunta al migliore standard di cura, dimostrando un miglioramento significativo della sopravvivenza globale rispetto al solo standard di cura, nei pazienti con carcinoma della prostata progressivo metastatico resistente alla castrazione, positivo all'antigene di membrana specifico della prostata (PSMA). La differenza nella sopravvivenza globale tra i bracci dello studio è risultata statisticamente significativa, con una riduzione stimata del 38% del rischio di morte nel braccio con 177Lu-PSMA-617 rispetto al braccio con il solo miglior standard di cura. I pazienti trattati con 177Lu-PSMA-617 hanno inoltre dimostrato una riduzione statisticamente significativa del 60% del rischio di progressione radiografica rispetto al braccio con il solo miglior standard di cura.

Entriamo nell'era della medicina di precisione nel carcinoma della prostata con lo studio VISION. Per la prima volta viene dimostrata l'azione antitumorale selettiva di un radiofarmaco, il lutezio, in pazienti con malattia in fase di resistenza alla castrazione. L'efficacia antitumorale del lutezio ha indotto un significativo vantaggio in sopravvivenza libera da progressione e globale in pazienti selezionati sulla base di un esame diagnostico innovativo quale la PET PSMA.

Nel 2020, in Italia, sono stati stimati circa 36mila nuovi casi di tumore della prostata. L'impatto del tumore metastatico della prostata sulla quotidianità dei pazienti che sviluppano sintomi correlati alla malattia può essere importante, arrivando, in alcuni casi, a limitare la possibilità di dormire o camminare per il dolore. La nuova terapia mirata con radioligando, oltre a mostrare un'efficacia clinica molto promettente, rappresenta un approccio terapeutico innovativo e non cross-reagente con altri farmaci già disponibili, in una malattia ‘complessa' da trattare. 177Lu-PSMA-617 è diretto contro l'antigene di membrana specifico della prostata (PSMA), che è sovraespresso nella maggior parte delle cellule tumorali della prostata. In particolare, ha la capacità di agire solo sui tessuti malati risparmiando tutto ciò che sta attorno.

La medicina nucleare utilizza sostanze radioattive per colpire le cellule tumorali. L'approccio a una patologia come il tumore della prostata deve essere necessariamente multidisciplinare. Infatti, il medico nucleare lavora in team con l'oncologo e valuta se il paziente è candidabile al trattamento con 177Lu-PSMA-617 analizzando i risultati della PET diagnostica eseguita in precedenza. È prevedibile che questa terapia potrà essere eseguita in molti casi anche ambulatorialmente, senza quindi la necessità di ricovero del paziente. Le radiazioni emesse dal paziente, infatti, sono limitate e la radioattività si allontana in breve tempo, per cui, seguendo le opportune precauzioni ed indicazioni, non sono prevedibili rischi per caregiver e famigliari.

*Responsabile Oncologia Medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

**Direttore del Dipartimento Oncologico e della Struttura Complessa di Oncologia Medica e Traslazionale dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni


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