Medicina e ricerca

Torino, stampanti 3D al servizio delle Unità spinali

di Salvatore Petrozzino *

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24 Esclusivo per Sanità24

In questi giorni, per la prima volta in Italia, il personale sanitario delle unità spinali è messo in condizione di realizzare e condividere soluzioni come forchette, spazzole, pomelli o contenitori, studiati, apposta, per le esigenze delle persone tetraplegiche, partendo da un disegno digitale che può essere facilmente modificato e diventare in pochi minuti un oggetto.
Le stampanti 3D entrano così nelle unità spinali del Piemonte e siamo orgogliosi che si inizi da Torino per poi proseguire con Alessandria e Novara. Il loro arrivo farà risparmiare denaro alla sanità e farà avere in tempi rapidi, a persone con lesione al midollo spinale, strumenti per aumentare la loro autonomia.
Dopo una lesione al midollo spinale, la riabilitazione permette di acquisire nuove abilità motorie per eseguire quei gesti semplici, ma molto importanti come poter nuovamente scrivere, alimentarsi, essere autonomi nell’igiene, o usare un telefonino o un tablet. Per una persona mielolesa ogni piccolo traguardo, diventa una tappa importante per lo sviluppo dell’empowerment e l’incremento dell’autonomia. Per raggiungere questi obiettivi i fisioterapisti fanno spesso ricorso alle ortesi, tutori in materiale termo-modellabile, con soluzioni adattate alla persona, ma con evidenti limiti, quali la possibilità di avere un archivio, di ricostruire una seconda ortesi identica alla prima, di poterla condividere con fisioterapisti di altre Unità spinali. Fino a oggi i nostri fisioterapisti dovevano modellare manualmente. Un processo che richiede tempi lunghi e dispendio di energia. Ora non sarà più così. Il percorso con Hackability, non profit nata a Torino nel 2016 con l’obiettivo di mettere la tecnologia e design al servizio della disabilità e sostenuta da Fondazione Crt, ha permesso ai nostri terapisti di imparare a usare una stampante 3D, e rappresenta una importante esperienza che avvalora il ruolo fondamentale delle Unità spinali.
Grazie al workshop con esercitazioni pratiche, il nostro personale ha appreso dai volontari della non profit, quasi tutti maker, designer e giovani studenti e studentesse del Politecnico di Torino, a immaginare, progettare e disegnare nuovi oggetti e a trasformare in file digitali gli oggetti già in uso. E ora questi professionisti sono pronti a rendere la sanità piemontese più tecnologica. L’idea di Tech4inclusion è nata come sempre con modalità bottom up parlando con le persone con disabilità, con i caregiver, con il personale medico. Tutto ciò rappresenta una importante esperienza di condivisione di un nuovo progetto basato sulla interazione multidisciplinare in rete, un progetto di coinvolgimento attivo dei pazienti, degli operatori sanitari e del non profit. Questa iniziativa avvalora il ruolo fondamentale delle Unità spinali che rappresentano il luogo in cui si realizzano e si acquisiscono i traguardi in termini di autonomia e di salute, e da cui si avviano tutti i collegamenti per facilitare l’inclusione della persona con lesione midollare nel contesto di vita e per favorirne il suo reinserimento attivo nella società.
* Direttore Unità spinale Unipolare Aou Città della Salute e della Scienza di Torino


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