Medicina e ricerca

Tumori del sangue, cure più rapide grazie all'intelligenza artificiale

di Francesco Passamonti *, Massimo Breccia **

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Grazie ad algoritmi basati sull’intelligenza artificiale, che possono analizzare in tempi record milioni di dati clinici, molecolari e genetici, l’ematologia entra in una nuova era, nella quale è possibile riscrivere le modalità con cui il clinico gestisce i pazienti, scegliendo le terapie più adatte in tempi più rapidi, offrendo maggiori chance di guarigione. È la promessa che arriva dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ematologia, che consentirà di personalizzare la terapia per i tumori del sangue. Con questo obiettivo nasce il progetto Philadelphia University, promosso da AccMed, l’Accademia Nazionale di Medicina, con il contributo non condizionante di Novartis: è stato un ciclo di lezioni sul tema "AI e big data in ematologia”, a partire da dati clinici nel trattamento di pazienti con leucemia mieloide cronica e neoplasie mieloproliferative. Nei tumori del sangue esistono tantissime varianti genetiche diverse e il profilo molecolare della malattia del singolo paziente ha un ruolo cruciale per la diagnosi e la scelta delle terapie. La digitalizzazione dei dati clinici ha prodotto una massa di informazioni senza precedenti che grazie alle applicazioni dell’intelligenza artificiale possono essere analizzati anche in poche ore, consentendo di scegliere il trattamento migliore e il farmaco utile piuttosto che un altro che invece è da evitare.
Uno dei progetti su intelligenza artificiale e Big Data che coinvolge anche l’Italia è HARMONY - Healthcare Alliance for Resourceful Medicines Offensive against Neoplasms in Hematology: si tratta di un’iniziativa europea che si pone l'obiettivo di migliorare la cura dei pazienti con importanti patologie ematologiche per ottenere una più rapida gestione del processo decisionale e un miglioramento delle prognosi e dei trattamenti. Un altro progetto sempre europeo, appena partito, è “Genomed4all”, Genomics and Personalized Medicine for all though Artificial Intelligence in Haematological Diseases, che farà uso di infrastrutture esistenti e di supercervelloni a partire da 10 registri clinici come la rete ERN-EuroBloodNet per potenziare i benefici delle tecnologie dell’intelligenza artificiale, permettendo di aumentare le conoscenze per sostenere la ricerca clinica, collegando basi di dati europei sulle malattie ematologiche. L’Italia è impegnata su più fronti che riguardano l’utilizzo delle nuove tecnologie in ematologia: la posta in gioco è elevatissima perché all’orizzonte c’è un nuovo modo di curare i tumori del sangue in modo davvero su misura. Il Paese aspira a diventare un punto di riferimento internazionale per quanto riguarda la leucemia mieloide cronica e le neoplasie mieloproliferative, con la massima formazione ed esperienza clinica sostenuta anche da nuove competenze trasversali che aprono una nuova era nella gestione di queste malattie.

* Professore Ordinario di Ematologia, Università degli Studi dell'Insubria
Direttore, Ematologia, Ospedale di Circolo - ASST Sette Laghi
Varese
** Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Dermatologia, A.O.U. Policlinico Umberto I
Sapienza Università di Roma


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