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Aggressioni batteriche e virali: il ruolo degli antiossidanti per la protezione dei polmoni anche davanti al rischio Covid

di Maria Pia Foschino Barbaro *

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24 Esclusivo per Sanità24

Ogni giorno respiriamo circa 12.000 litri di aria, inalando involontariamente sostanze come fumo, inquinanti, virus e batteri: i polmoni sono quindi un bersaglio molto facile, costantemente esposti agli attacchi che provengono dall’ambiente esterno. Specialmente in questo periodo storico, la tematica della prevenzione diventa centrale e risulta dunque fondamentale tenere alte e alimentare le difese delle vie respiratorie, così da metterle nella condizione di reagire efficacemente alle aggressioni batteriche e virali, come quelle del Covid-19 (ma non solo). Un aiuto per aumentare la consapevolezza delle persone in tal senso è la guida pratica “Estate, io sono pronto” – parte della campagna educazionale “Proteggi i tuoi polmoni”, promossa da Zambon Italia – stilata per delineare le dieci cose da sapere e fare per trascorrere l’estate – la prima con una campagna vaccinale attiva su base nazionale – in modo responsabile.
Tra i punti presi in esame, cruciale è l’analisi relativa all’azione ossidante a cui siamo esposti quotidianamente tramite la respirazione dell’ossigeno, fonte di vita ma, allo stesso tempo, anche di radicali liberi. È risaputo che il nostro organismo sia naturalmente in grado di contrastare la loro azione tramite un sistema di difesa antiossidante. Se, però, questo equilibrio viene meno, i radicali liberi agiscono danneggiando il nostro organismo e incrementando lo stress ossidativo, spesso associato a reazioni infiammatorie, da cui può essere innescato oppure, al contrario, di cui può costituire una “miccia”. Proprio per questo motivo, è necessario aumentare le difese antiossidanti e combattere lo stress ossidativo dell’organismo e dell’apparato respiratorio, al quale contribuiscono anche fattori esterni come il fumo e l’inquinamento. La chiave qui è il glutatione: una sostanza prodotta dal fegato, che rappresenta il principale antiossidante naturale delle cellule umane. La sua centralità è stata riscontrata anche con la pratica clinica di questi mesi di pandemia. Come riporta il documento di indirizzo “La gestione della malattia Covid-19” di AIPO-ITS METIS, è stato dimostrato che nei pazienti con polmoniti e sindrome da distress respiratorio acuto si riscontrano livelli particolarmente bassi di glutatione: una prova ulteriore del suo diretto collegamento con la capacità dell’organismo di aumentare le difese delle vie respiratorie e dell’importanza di stimolarne la produzione endogena. Il ricorso alla N-Acetilcisteina può essere un aiuto in questo senso: si tratta di una molecola antiossidante che deriva da un amminoacido naturale e che è in grado proprio di stimolare il glutatione, aumentando così le difese del sistema immunitario e dell’apparato respiratorio.
Non è inoltre da sottovalutare il ruolo dell’alimentazione: alcuni micronutrienti, come la vitamina C e la vitamina D, hanno dimostrato di essere un supporto per il sistema immunitario, per l’attività antiossidante e la conseguente funzione antivirale. Infine, anche l’attività fisica può aiutare. Alcuni sport specifici, infatti, possono determinare un apporto benefico direttamente sui polmoni: alcuni esempi sono gli aerobici (come la corsa), gli esercizi in allungo, lo stretching, oppure yoga e nuoto, che allenano i muscoli respiratori, migliorando la respirazione e aumentando la capacità polmonare. Il movimento è inoltre una forma di prevenzione delle infezioni alle vie respiratorie: lo ha confermato uno studio recente del “British Journal of Sports Medicine”, da cui è risultato che l’inattività fisica sia un fattore associato ad una malattia Covid-19 più severa.

* Direttore dell’Unità operativa di Malattie dell’Apparato respiratorio del Policlinico Riuniti di Foggia


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