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Riparte la campagna di sensibilizzazione "Dottore ho l’asma. È grave?"

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Riparte "Dottore ho l’asma. È grave?" la campagna di sensibilizzazione che, giunta alla seconda edizione, punta a mettere a fattor comune la disponibilità e l’attenzione del mondo della cultura e della musica per cercare di accendere un riflettore su una patologia, che ha bisogno di essere conosciuta, di favorire l’emersione dei pazienti che soffrono di asma grave, ossia il 5-10% circa della totalità degli asmatici, e fornire soluzioni ai pazienti, sia in termini organizzativi che terapeutici.
L’asma grave è una patologia fortemente sotto diagnosticata anche perché, da un punto di vista gestionale, il paziente con asma grave “si perde” nel mare più grande dell’asma. L’emersione della patologia è un problema rilevante e il ritardo diagnostico comporta negative ripercussioni cliniche ed incremento di costi sociali ed economici tra cui perdita di giornate lavorative, frequenti riacutizzazioni, ripetuti accessi al Pronto soccorso. Il quadro è ulteriormente complicato da una mancanza di uniformità a livello territoriale nel processo di presa in carico, nonché nei percorsi di accesso alle cure che possano indirizzare correttamente il paziente.
I risultati del registro IRSA – L’identikit dei pazienti con asma grave. Recentemente sono stati pubblicati i risultati del registro di malattia IRSA- Italian Registry on Severe Asthma - patrocinato da AAIITO (Associazione Italiana Allergologi e Immunologi Ospedalieri e Territoriali) ed AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri) a cui hanno partecipato 71 Unità di Pneumologia ed Allergologia distribuite su tutto il territorio italiano. La fotografia che emerge dai dati IRSA evidenzia che gli 851 pazienti affetti da asma grave sono prevalentemente donne (61%), con una età media di 55 anni, per il 60% in sovrappeso o obesi, ex-fumatori nel 21% dei casi e fumatori attivi nel 6% nonostante la malattia, con insorgenza dei sintomi dopo i 40 anni nel 25% dei casi, e infine con un substrato allergico nel 73% dei casi.
«I pazienti affetti da asma grave del registro IRSA presentano almeno una comorbidità nell’87,5% dei casi e almeno due comorbidità nel 77,4%” sottolinea Maria Beatrice Bilò, responsabile formazione AAIITO. Le comorbidità includono non solo le patologie che hanno con l’asma un comune meccanismo patogenetico (es. rinosinusite e poliposi nasale), ma anche quelle correlate alla malattia asmatica (come il reflusso gastro-esofageo) e quelle conseguenti all’uso di cortisone per via sistemica (es. osteoporosi ed ipertensione). “In particolare, le comorbidità riscontrate più frequentemente nei pazienti IRSA sono: rinosinusite cronica (51,8%), reflusso gastroesofageo (43,5%), poliposi nasale (42,7%), ipertensione arteriosa (32,3%), osteoporosi (19%)” puntualizza la dottoressa. “Inoltre, il 16% dei pazienti soffre di intolleranza ad Aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), situazione che si associa non solo all’asma bronchiale grave, ma anche alla rinosinusite cronica con poliposi nasale».
L’asma grave è una forma di asma che necessita di livelli massimali di terapia per essere controllata o che rimane incontrollata nonostante tale massiccio trattamento. Ha un impatto che non si limita unicamente ai sintomi quotidiani o all’attacco acuto ma è causa di un notevole peso emozionale, economico e sociale anche per il paziente e comporta un costante e rapido deterioramento della sua qualità di vita.
Oggi la problematica dell’asma grave sta emergendo, anche in virtù delle maggiori opzioni terapeutiche disponibili. Attualmente, grazie alle nuove conoscenze sulle caratteristiche endotipiche e fenotipiche dell’asma grave e alla disponibilità dei farmaci biologici, in grado di agire con precisione sui meccanismi della maggior parte delle forme di asma grave, è iniziata una grande azione di sensibilizzazione nei confronti di tale patologia. Dal punto di vista terapeutico, il 32% circa dei pazienti IRSA effettua, oltre agli spray bronchiali contenenti antinfiammatori e broncodilatatori ad alto dosaggio, terapia con cortisonici per via orale e il 64,5% anticorpi monoclonali.
Superare le barriere per una gestione efficace dell'asma grave in Italia: l’articolo degli esperti italiani con le possibili soluzioni per il nostro Paese. In un recente articolo pubblicato sul Journal Of Asthma & Allergy intitolato “Superare le barriere per una gestione efficace dell'asma grave in Italia” gli esperti firmatari dell’articolo, tra cui il dott. Antonino Musarra, Past President AAIITO, hanno identificato le esigenze non soddisfatte nella gestione dell’asma grave in Italia e hanno proposto possibili soluzioni per affrontare queste esigenze. L’articolo parte dalla premessa che le persone con asma grave hanno spesso scarso controllo della malattia e compromissione della qualità della vita e sono ad alto rischio di esacerbazioni, declino della funzione polmonare e morte correlata all'asma.
Secondo gli autori dell’articolo in Italia si dovrebbe:
• massimizzare l'uso di terapie avanzate, ad es., i farmaci biologici;
• aumentare/migliorare l'educazione di medici e pazienti;
• migliorare la comunicazione multidisciplinare e il coordinamento delle cure;
• introdurre protocolli regionali e locali per la diagnosi e il trattamento della patologia;
• modificare la struttura dei servizi sanitari per ridurre i tempi di attesa specialistica e facilitare l'accesso alle terapie biologiche.
« La diagnosi del paziente adulto con asma grave, l’appropriatezza della terapia e in particolare l’accesso alle terapie biologiche” afferma il dott. Musarra “costituiscono un passaggio fondamentale per un intervento precoce in grado di mitigare le esacerbazioni della patologia, migliorare la qualità della vita degli individui e ridurre i costi legati alle prestazioni sanitarie”. “L’integrazione tra ospedale e territorio, attraverso lo sviluppo di un sistema di presa in carico armonizzato” prosegue Musarra “unitamente alla promozione delle capacità di autogestione del paziente attraverso programmi di educazione, possono essere risposte efficaci alle necessità socio-sanitarie dei pazienti con asma grave».
Al via la nuova iniziativa “Storie che tolgono il fiato”. Quest’anno la campagna di Dottore ho l’asma. È Grave? lancia una collana di podcast dal titolo «Storie che tolgono il fiato», una raccolta di racconti di artisti, musicisti e sportivi collegati al mondo del «fiato» e del «respiro», narrate in sei puntate e dirette da Raffaella Cesaroni, conduttrice di SKY TG24. I podcast saranno una raccolta di storie inedite di personaggi che raccontano aneddoti della propria vita collegati al tema del respiro, tra cui Roy Paci, Pacifico, Simona Molinari, Raphael Gualazzi ed altri artisti del respiro. Il primo testimonial che parteciperà è Umberto Pelizzari, apneista e recordman di fama mondiale, oggi altrettanto efficace divulgatore e docente universitario.


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