Medicina e ricerca

Trapianto di cuore: l’esperienza del Monaldi conferma l’efficacia della fotoferesi extracorporea

di Bruno Zuccarelli *e Maria Mottola**

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C’è una buona notizia ai tempi della pandemia, e riguarda l’attività di trapianto cardiaco che, grazie a un grande sforzo organizzativo e professionale, non ha registrato battute d’arresto neanche in uno dei periodi più complicati della storia recente come quello dell’emergenza Covid. Con ventitré trapianti di cuore eseguiti nel 2020 e diciannove effettuati da gennaio 2021 ad oggi, l’Ospedale Monaldi (Azienda dei Colli) di Napoli si conferma il Centro di riferimento per i pazienti del Centro-Sud Italia che necessitano di trapianto cardiaco e di terapie per preservare l’organo trapiantato. E qui c’è una seconda buona notizia, che riguarda la disponibilità di una terapia che consente di prevenire il rigetto del cuore trapiantato senza indebolire l'azione del sistema immunitario. Si tratta della fotoferesi extracorporea (ECP), una tecnica di immunomodulazione d’avanguardia che presenta notevoli benefici per i pazienti, consentendo anche di ridurre la necessità di terapie farmacologiche immunosoppressive. Ad oggi, presso l’Unità di Medicina Trasfusionale del Monaldi viene eseguito il 25% di tutti i trattamenti di fotoferesi post trapianto cardiaco realizzati in Italia e i dati di real-word evidence raccolti a distanza di quattro anni dalla sua introduzione sono molto positivi: dei quindici pazienti trattati con fotoferesi, nessuno ha mostrato segni di rigetto, né ha avuto bisogno di retrapianto. I pazienti, per la maggior parte nel pieno della vita attiva (età media di 46 anni), conducono una vita “normale”, vanno all’università, lavorano, realizzano una famiglia.
La fotoferesi agisce modulando il sistema immunitario e consiste nel prelievo dei globuli bianchi dal sangue del paziente, che, dopo essere stati trattati con un farmaco attivato dai raggi UVA, vengono reinfusi in circolo. Questo rende il sistema immunitario più tollerante verso l'organo trapiantato, impedendone il rigetto, senza però abbassare le difese immunitarie e influire sulla capacità dell’organismo di resistere alle infezioni. Nell’esperienza clinica presso il nostro Centro, non è stato infatti osservato alcun aumento delle infezioni opportunistiche (cioè causate da patogeni in organismi con un sistema immunitario compromesso) nei pazienti trattati con fotoferesi.
Alla luce delle Linee guida internazionali che estendono il campo di applicazione della fotoferesi oltre il trapianto di cuore, l’Ospedale Monaldi ha esperienza anche nel trattamento dei pazienti in rigetto di trapianto di polmone, provenienti da altri ospedali, e dei pazienti con linfoma a cellule T, nei quali la fotoferesi si sta dimostrando sul campo una terapia efficace e ben tollerata.
Oggi siamo in una fase di ripartenza per la Sanità italiana e abbiamo a disposizione le risorse per cogliere le opportunità legate agli avanzamenti scientifici e tecnologici che stanno modificando l’approccio alle cure in numerosi ambiti. L’emergenza sanitaria ha confermato il valore della multidisciplinarietà, l’importanza delle Reti e la necessità di raccogliere e analizzare i dati “Real Word”, con l’obiettivo di costruire un sistema sanitario efficiente e con elevati standard di cura. Queste considerazioni investono anche l’ambito trapiantologico, facendo emergere la necessità di una scelta strategica chiara da parte dei Centri a favore dell’innovazione e dell’organizzazione di percorsi condivisi tra i diversi specialisti (trasfusionista, immunologo, cardiochirurgo, cardiologo, internista, ecc.) volti a garantire ai pazienti l’accesso alle migliori terapie disponibili. È inoltre auspicabile la creazione di una Rete nazionale in grado di stimolare la condivisione di esperienze tra professionisti e la ricerca di nuove prospettive nel comune interesse che pone al centro i pazienti, con il fine ultimo di migliorarne la qualità di vita e aumentare la sopravvivenza.

* Direttore UOC di Medicina Trasfusionale, Ospedale Monaldi – Azienda dei Colli, Napoli
** Responsabile Aferesi, Ospedale Monaldi – Azienda dei Colli, Napoli


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