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Alice Italia: i fumatori sviluppano due volte il rischio di essere colpiti da ictus

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"Il fumo, oltre all’età, è il maggiore fattore di rischio delle malattie cardio-cerebrovascolari, dei tumori e delle malattie respiratorie. Le persone affette da queste patologie hanno vita più breve, sono frequentemente invalide e hanno scarsa qualità di vita; chi sopravvive ad una malattia cardio-cerebrovascolare è più facile che vada incontro a disturbi della capacità cognitiva (demenza) e a minore performance fisica (disabilità)". Lo afferma Danilo Toni, direttore Unità Trattamento Neurovascolare Policlinico Umberto I di Roma e presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) alla vigilia della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio.

"Il fumo – continua Toni – è il nemico principale delle arterie, cioè dei vasi che portano il sangue ai tessuti: la nicotina viene assorbita dai polmoni, passa nel sangue e ne riduce la circolazione, facendo aumentare la pressione arteriosa e facilitando la formazione di coaguli. Questi ultimi, andando in circolo, possono danneggiare cuore, cervello, reni e altri organi: quando un trombo ostruisce improvvisamente una arteria cerebrale si parla di ictus”.

Nonostante i divieti nei locali pubblici e le campagne di informazione per aumentare la conoscenza dei danni provocati dal fumo, che in parte hanno migliorato la situazione, ancora oggi in Italia, circa il 20% della popolazione adulta fuma abitualmente; questa cattiva abitudine è aumentata purtroppo anche nei giovanissimi, nei ragazzi e ancor più nelle ragazze, che sviluppano una vera e propria dipendenza dal fumo che può associarsi ad altre condizioni ugualmente pericolose. Le ragazze non sanno ad esempio che l’uso della pillola anticoncezionale, associata al fumo, può provocare eventi acuti cardio-cerebrovascolari anche in età giovane.

“Il fumo è l’unico fattore di rischio, comune a tante patologie, che può essere completamente abolito. È vero, l’ictus è un evento improvviso, inatteso e traumatico – afferma Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia ODV, ma tutti devono avere la consapevolezza che fumare comporta un rischio due volte maggiore di esserne colpiti. Chi fa consumo di tabacco, infatti, ha una probabilità doppia che si verifichi un ictus ischemico e ben quattro volte superiore che si verifichi un ictus emorragico, rispetto a chi non fuma. Per questo è importante non fumare e aiutare le persone, in particolare i giovani che non hanno mai fumato, a non incorrere in questo brutto vizio”.

"La buona notizia - conclude A.L.I.Ce. Italia - è che dopo 5 anni di astensione completa il rischio cerebro-cardiovascolare è simile a quello di chi non ha mai avuto questa cattiva abitudine: bastano quindi un po' di buona volontà e determinazione per recuperare salute e contemporaneamente rispettare l’ambiente, perché, oltre all'inquinamento causato dai rifiuti del consumo (mozziconi, pacchetti, devices ecc.), sono proprio il fumo di sigaretta e la coltivazione del tabacco a contribuire all'inquinamento atmosferico.


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