Medicina e ricerca

Tumori: dalla prevenzione alla tecnologia, l'obiettivo concreto di un mondo Hpv Free

di Paolo Castiglia

S
24 Esclusivo per Sanità24

Un mondo HPV Free? E’ un obiettivo concreto da realizzare e per il quale “occorre definire strategie nazionali per il raggiungimento dell’eliminazione del cancro cervicale e dei tumori HPV-correlati in Italia”. E’ quanto emerge dalla presentazione, avvenuta martedì 31 maggio a Roma, dello studio con le risposte italiane alla “call to action“ dell’Oms sui tumori HPV correlati, presentato al Ministero della Salute da VIHTALI, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Campus di Roma).
Lo conferma Walter Ricciardi, presidente della Mission Board for Cancer, che nell’occasione ha affermato: “Lo studio ha un valore fondamentale per il nostro Paese ed è in linea con i Piani internazionali per la lotta contro il cancro nonché con la raccomandazione N.3 della Mission Board for Cancer: sviluppare ed implementare strategie e politiche sanitarie efficaci di prevenzione dei tumori”. Lo studio si intitola “Call to action for HPV related cancers elimination: raccomandazioni e strategie da implementare a livello nazionale” ed è stato recentemente pubblicato sui Quaderni dell’Italian Journal of Public Health.

I dati. In Italia, nel 2020, il carcinoma della cervice uterina ha rappresentato il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni di età: 2.400 nuovi casi stimati nel 2020, pari all’1,3% di tutti i tumori che colpiscono la popolazione femminile. L’eliminazione del tumore della cervice uterina è oggi un obiettivo di sanità pubblica mondiale lanciato dall’OMS nel 2018 e un impegno dell’Unione Europea che lo ha incluso nel Europe’s Beating Cancer Plan.

Secondo gli autori del rapporto, “per eliminare il cancro cervicale e controllare gli altri tumori HPV-correlati il nostro SSN dovrà utilizzare tutti i mezzi a disposizione puntando, anche e soprattutto, sull’innovazione tecnologica” a favore di interventi efficaci e best practices finalizzate ad un’ulteriore riduzione, nel corso degli anni, dell'incidenza di questi tumori.

“Certamente hanno gran valore le indicazioni internazionali ed europee – insiste su questo Ricciardi – ma saranno le azioni e le politiche di ciascuno stato, oltre all’interazione e al confronto di gruppi multistake holder, a svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo globale di eliminazione del cancro cervicale e di tutti gli altri tumori HPV-correlati”.

Gli ambiti. Sono quattro gli ambiti di azione fondamentali presentati dalle Responsabili Scientifiche del progetto: Giovanna Elisa Calabrò, Rosa De Vincenzo e Chiara de Waure e sono: prevenzione primaria (vaccinazione), prevenzione secondaria (screening), poi trattamento precoce delle lesioni da HPV per l’eliminazione del tumore della cervice uterina e infine azioni di controllo degli altri tumori HPV-correlati.

Gli interventi. Secondo Calabrò, ricercatrice in Sanità Pubblica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma “è necessario mantenere la gratuità a vita del vaccino per chi è rientrato nel target, attivare programmi di catch-up e offrire gratuitamente la vaccinazione anti-HPV alle donne in età fertile, implementare campagne di sensibilizzazione fruibili (app, video, post, HPV chat, etc) ed interventi di educazione alla salute e sessualità nelle scuole, coinvolgere più figure professionali nella vaccinazione anti-HPV (Ginecologi, MMG, PLS, Igienisti e altri specialisti), oltre ad aumentare le coperture vaccinali anti-HPV negli adolescenti e recuperare i ritardi nella vaccinazione legati alla pandemia con interventi mirati e più efficaci in quelle regioni in cui l'adesione alla vaccinazione è bassa”. Ma l’HPV va oltre il tumore della cervice uterina e, pertanto, sono e saranno necessarie nei prossimi anni azioni mirate anche per il controllo degli altri tumori HPV-correlati. E queste azioni, conclude Calabrò, sono: “Implementare interventi di educazione sanitaria sui tumori HPV-correlati, includere le strategie di eliminazione del tumore della cervice uterina e dei tumori HPV-correlati nell’ambito dei documenti programmatici nazionali - vedi Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, Piano Oncologico Nazionale - creare HPV Unit dedicate che coinvolgano diverse figure specialistiche esperte nelle patologie HPV-correlate, predisporre un'anagrafe di prevenzione unica ed estendere la vaccinazione anti-HPV”.

Chiara de Waure, professore associato in Igiene all’Università di Perugia, ha invece sottolineato che “Azioni prioritarie sono anche quelle riferite allo screening oncologico, quali applicare PDTA standardizzati, dedicati alla donna positiva al test di screening, implementare strumenti di reminder e tecniche di auto-prelievo, aumentare l’adesione allo screening organizzato e recuperare i ritardi nello screening legati alla pandemia, migliorare la raccolta di dati epidemiologici su indicatori di screening e favorire la raccolta di nuovi dati come ad esempio l’incidenza delle lesioni preneoplastiche”.

Rosa De Vincenzo, responsabile dell’Ambulatorio “Pregio” del Policlinico Gemelli ha a sua volta spiegato come “per il trattamento precoce delle lesioni HPV-correlate ci sono alcune azioni prioritarie come, ad esempio, applicare PDTA dedicati alla donna con lesioni della cervice uterina, implementare la vaccinazione adiuvante post-trattamento, monitorare i tempi di attesa per il trattamento delle lesioni cervicali da HPV, integrare e condividere i dati tra centri di screening di III livello e centri che fanno trattamento al di fuori, migliorare l’interoperabilità dei dati - ad esempio. attraverso piattaforme informatiche MMG-specialisti - favorire una maggiore integrazione professionale e l’accesso protetto e mediato del paziente ai centri specialistici”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA