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Policlinico Gemelli: inaugurato il Centro malattie apparato respiratorio

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E' stato inaugurato oggi il Centro malattie apparato respiratorio (Cemar), la nuova struttura della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs realizzata con il sostegno di Acea insieme ad altri donatori, in particolare per l’acquisto delle innovative tecnologie per la teleassistenza. "La nascita di Cemar è un passo necessario – commenta Luca Richeldi, direttore della Uoc di Pneumologia - perché la nostra pneumologia nel corso degli anni si è attrezzata per coprire tutte le aree della medicina respiratoria: oggi abbiamo la massa critica per passare da una semplice struttura ambulatoriale a un centro super attrezzato".

Dopo la benedizione del Cemar, impartita da S.E. Mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico Università Cattolica, si è proceduto al taglio del nastro del nuovo centro alla presenza di Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Gemelli, Rocco Bellantone, direttore del Governo Clinico di Fondazione Policlinico Gemelli e preside della Facoltà di Medicina e chirurgia, Antonio Gasbarrini, ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica e direttore del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche di Fondazione Policlinico Gemelli.

“L’esperienza del Covid – ricorda Richeldi - ci ha indicato come le cure domiciliari e territoriali rappresentino un elemento cruciale, ma ancora troppo debole del nostro Servizio sanitario nazionale e come le nuove tecnologie possano consentire una presa in carico sicura ed efficace. Nel nostro caso, dopo l’esperienza con i pazienti affetti da Covid-19, peraltro ancora in corso, ci occuperemo dei pazienti con patologie croniche respiratorie, come l’enfisema, l’asma, la bronchite cronica, le fibrosi polmonari, le bronchiectasie”. Il ‘cuore’ del CEMAR è infatti dedicato allo STAR (Servizio di Teleassistenza Respiratoria). “Un ulteriore supporto per i nostri pazienti - commenta il professor Richeldi – che spesso risiedono fuori Regione. Con la teleassistenza possiamo spesso evitare lo stress e le spese che caratterizzano il pendolarismo sanitario, continuando allo stesso tempo a seguirli in maniera sicura, forti anche dell’esperienza maturata con il Covid”.

“Il nostro concetto di teleassistenza - prosegue Richeldi - può essere descritto utilizzando la metafora della torre di controllo di un aeroporto. Molti aerei seguono una rotta predefinita e necessitano solo di essere monitorati; altri invece, magari incontrando una turbolenza, necessitano di un cambio di rotta (cioè ad esempio di terapia); altri ancora possono necessitare di un atterraggio di emergenza (ovvero un tempestivo ricovero). Il nostro sistema prevede allarmi, soprattutto relativi ai livelli di saturazione dell’ossigeno, che indicano in tempo reale la necessità di un intervento medico. Già dall’epoca dell’emergenza Covid, una parte del nostro personale è stato dedicato alla teleassistenza; dunque abbiamo già uno staff addestrato e dedicato, che comincerà a lavorare, oltre che per i futuri pazienti Covid, anche per tutti gli altri pazienti pneumologici. Il nostro modello sarà questo e si rivolgerà sia ai pazienti che già seguiamo che a quelli che verranno. Un sentito ringraziamento ad ACEA e a tutti i donatori che hanno creduto in questo progetto”.

Un altro aspetto forte che caratterizzerà il nuovo centro è la diagnosi precoce e lo screening delle malattie respiratorie. “Esistono già programmi di screening per il cancro del polmone nei forti fumatori - ricorda il professor Richeldi - ma ci sono anche programmi di screening per altre patologie respiratorie, ad esempio per i parenti di pazienti con fibrosi polmonare e, accanto a questi, screening per la diagnosi precoce dell’asma in particolare nelle famiglie con incidenza aumentata di questa patologia. Esistono, inoltre, dei tratti genetici che possono far presumere un rischio aumentato di una determinata patologia; quindi, offriremo anche test genetici, ad esempio per le forme gravi di asma e di fibrosi”.


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