Medicina e ricerca

Tumori: per l'indice globale sulla salute delle donne l’Italia è al 36° posto per la prevenzione

di Paolo Castiglia

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L'Indice globale sulla salute delle donne parla chiaro: l’Italia è solo al 36 posto a livello prevenzione. Malgrado l’assistenza preventiva sia il fattore chiave per determinare la sicurezza della popolazione femminile, la maggior parte delle donne non si sottopone a test e screening. Lo rileva lo studio predisposto da Hologic Global Women Health Index, che ha analizzato la salute delle donne in 116 paesi del mondo, interessando circa 3,5 miliardi di donne over 15. La classifica è stilata in base a 5 criteri fondamentali: assistenza preventiva, bisogni fondamentali, opinioni su salute e sicurezza, salute individuale, salute mentale. Un ruolo chiave spetta all’assistenza preventiva, ossia la somministrazione di test o screening per ipertensione, cancro, diabete e malattie sessualmente trasmissibili. Dalle indagini emerge come in Italia la prevenzione sia ancora molto lontana dai livelli ottimali. Una situazione che si ripete negli anni e in diversi stati del mondo.

“Con il GWHI ribadiamo l’impegno di Hologic nel migliorare le condizioni di vita delle persone, in particolare delle donne, attraverso la realizzazione di prodotti altamente specifici e innovativi - commenta Giacomo Pardini, Senior Country Leader in Hologic Italia –. La nostra ambizione è quella di continuare a prenderci cura della salute delle donne in tutto il mondo, sviluppando l’approccio che chiamiamo the science of sure”.

Dalla ricerca emerge un fatto preoccupante; in particolare gli screening del cancro al seno sono ben al di sotto delle linee guida dell'Ue. L'Iniziativa della Commissione europea sul cancro al seno raccomanda alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni di sottoporsi a un test per il cancro al seno ogni due anni. Il sistema sanitario italiano offre screening gratuiti alle donne di questa fascia d'età, ma solo il 20% delle donne idonee dichiara di averne fatto uno nell'ultimo anno - ben al di sotto del 50% che ci si potrebbe aspettare se tutte le donne aderissero alla raccomandazione comunitaria.

L’indice ha poi analizzato la qualità delle strutture sanitarie dimostrando una variazione tra le diverse regioni italiane. In particolare, studi precedenti hanno dimostrato che il processo di regionalizzazione avvenuto negli anni '90 ha contribuito a creare disuguaglianze tra le regioni settentrionali e meridionali dell'Italia, che si riflettono anche negli attuali risultati. Si lega a questo fattore la soddisfazione degli italiani per la disponibilità di assistenza sanitaria. Il 61% degli adulti si dichiara soddisfatto della disponibilità di assistenza sanitaria di qualità nella propria zona. Il dato non è negativo in sé ma è il più basso tra i 17 Paesi dell'Europa occidentale presi in esame. L’Hologic Global Women's Health Index è realizzato per fornire dati utili a leder e responsabili politici per stabilire quali sono le priorità e concentrare gli sforzi per migliorare la salute e la qualità della vita dei cittadini, in particolare della popolazione femminile.

I cinque criteri individuati da Hologic sono in linea con gli indicatori globali di salute e benessere individuati dalle Nazioni Unite come parte degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Nel loro insieme possono determinare fino all’80% delle variazioni nelle aspettative di vita delle donne; gli studi condotto dimostrano infatti che miglioramenti in alcuni o tutti e cinque le dimensioni sono legate alla maggiore aspettativa di vita alla nascita. Questo sta a significare ancora una volta l’importanza di politica attive per la salvaguardia della salute e della sicurezza.


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