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Sogietà di igiene: dall'informazione alla formazione offrire più trattamenti per il contrasto al fumo

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"Esprimiamo il nostro appoggio verso le misure annunciate dal ministero della Salute e intendiamo proporci come interlocutore per l'attuazione di strategie di contrasto all'abitudine al fumo, che prevedano anche l'attuazione di interventi informativi e formativi". Lo sottolinea Roberta Siliquini, neo presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) in merito alla possibilità di rivedere la Legge sul fumo annunciata dal ministro della salute Schillaci auspichando anche "che venga ampliata l'offerta di quei servizi per la cessazione del fumo che permettono di fornire trattamenti integrati efficaci nel contrasto al tabagismo".

Con la Legge Sirchia venne introdotto il divieto di fumo nei luoghi pubblici e, in seguito a tale legge, è stata evidenziata una riduzione del numero di fumatori e dell'incidenza di numerose patologie soprattutto cardio e cerebrovascolari. Il trend di abitudine al fumo, giunto a plateau nell'ultimo periodo, ha subito nel 2022 un incremento del 2% rispetto alla rilevazione precedente pre-pandemica effettuata nel 2019, secondo i dati del Rapporto sul fumo in Italia. "Al consumo di sigarette tradizionali - ricorda Siti - si sono aggiunti negli ultimi anni i prodotti da tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, considerati meno pericolosi dal 36,6% dei fumatori, e verso i quali sono necessari interventi di monitoraggio e prevenzione. Inoltre i Centri Antifumo hanno visto un trend in diminuzione negli ultimi anni, passando da 292 nel 2019 a 223 nel 2022". In questo quadro, "uno dei più cogenti problemi della salute pubblica è la prevenzione dell'abitudine al fumo" e "l'attuazione e l'aggiornamento di politiche volte alla riduzione dell'abitudine al fumo sono fondamentali per proteggere la salute e il benessere di tutti i cittadini".

Dal canto suo la Lega italiana per la lotta contro i tumori plaude l’iniziativa del ministro Schillaci sull’estensione dei divieti sul fumo. "Il rispetto dei divieti introdotti nel 2003 dalla legge Sirchia - sottolinea il presidente della Lilt Francesco Schittulli - negli ultimi anni si è purtroppo affievolito, a causa della nuova moda delle sigarette elettroniche e/o a tabacco riscaldato. Il compito delle Istituzioni è quello di prendere nuovi provvedimenti per continuare a salvaguardare la salute e prendersi cura del benessere di tutta la comunità. Sono fermamente convinto che l’ottima iniziativa del ministro Schillaci stia andando nella direzione giusta, quella che vorrebbe le nuove generazioni libere dal fumo e dalla dipendenza di nicotina, in sintonia con gli obiettivi del Piano europeo contro il cancro".

Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da fumo dell’Università di Catania, sottolinea l'urgenza di una revisione della legge Sirchia "che compie 20 anni e come ogni strumento di tutela e prevenzione va aggiornato e rivisto, non ampliato". "Venti anni fa - aggiunge - gli strumenti di riduzione del danno non esistevano nemmeno. E oggi si insiste con una legge desueta che non è contestuale alla realtà. Questa invece è una buona occasione per il ministro Schillaci di fare una legge aggiornata con i tempi".


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