Medicina e ricerca

Intelligenza artificiale in gastroenterologia: efficienza e sviluppi nella tecnica diagnostica

di Marco Soncini*

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L’Intelligenza Artificiale è sempre più presente sia negli ambiti più comuni della vita quotidiana, sia in quelli specialistici come la medicina. Nel settore della ricerca scientifica e sanitaria l’innovazione tecnologica è un fattore chiave e tra gli sviluppi più rilevanti degli ultimi trent’anni, quelli nella chirurgia e nella diagnostica predittiva sono stati i più decisivi nel contributo alla diagnosi precoce e a cure sempre più personalizzate, soprattutto in ambito oncologico.
Oggi è evidente dal punto di vista scientifico il vantaggio dell'applicazione dell'intelligenza artificiale anche in gastroenterologia. Grazie al continuo apprendimento, tali sistemi permettono un esame endoscopico maggiormente accurato rispetto al passato sia del tratto digestivo inferiore (colonscopia) sia del tratto superiore (esofagogastroduodenoscopia), segnalando la presenza di tumori o lesioni vascolari che, altrimenti, anche operatori esperti potrebbero non riuscire a visualizzare per diversi motivi.
La maggiore precisione delle indagini permette inoltre al medico di caratterizzare le lesioni e identificare tempestivamente quelle meritevoli di analisi dopo la loro asportazione. In studi preliminari di videoendoscopia capsulare, l'intelligenza artificiale consente anche una lettura più rapida dei filmati che studiano il piccolo intestino, ricercando in questo lungo tratto di circa 6,5 metri la presenza di tumori, ulcere, lesioni vascolari potenzialmente responsabili di un sanguinamento altrimenti non documentabile con la gastroscopia e colonscopia. Per il paziente che si sottopone all'esame diagnostico non vi è alcuna differenza rispetto a una classica colonscopia. Per il medico, invece, la differenza è notevole grazie alla ricezione di alert, visivi e sonori, sulla presenza di lesioni che sarebbero difficilmente diagnosticabili senza una strumentazione specifica.
Il tema è di estrema importanza poiché rilevare nel corso di una colonscopia un numero superiore di lesioni consente di ridurre il rischio di un cancro del colon. Recenti studi effettuati nel 2020 su oltre 4.300 pazienti hanno dimostrato un incremento dei rilevamenti di polipi e lesioni tra il 44 e il 70%, confermando pertanto l'importanza dell'incorporazione dell'intelligenza artificiale nella diagnostica.
Una raccomandazione è d’obbligo: nell’esecuzione degli esami è sempre necessaria un'estrema attenzione, il miglior grado possibile di pulizia intestinale per il paziente e l’uso di endoscopi aggiornati di alta definizione come di prassi nell’esecuzione di una colonscopia. Pur non potendo sostituirsi al medico e a una buona preparazione del tubo digerente esaminato, nel prossimo futuro l'intelligenza artificiale potrà essere uno strumento costantemente presente in tutte le piattaforme endoscopiche delle gastroenterologie italiane per agevolare e affinare il lavoro del clinico.
Resta aperto il problema della sostenibilità dei costi di queste pratiche e, soprattutto, di una adeguata formazione degli operatori. Per rendere più efficaci e sostenibili le cure delle malattie dell'apparato digerente, occorre sviluppare progetti formativi che coinvolgano sia gli specialisti sia i medici delle cure primarie. Un passaggio indispensabile per migliorare l’appropriatezza diagnostica che in endoscopia digestiva non appare così evidente in almeno un quarto dei 2,5 milioni di gastroscopie e colonscopie effettuate ogni anno in Italia.
Al momento le nuove tecnologie sono utilizzate in maniera sperimentale in alcune strutture ospedaliere italiane: AIGO auspica una diffusione rapida e capillare in tutta la penisola, per migliorare la qualità delle cure e agevolare il benessere del paziente.

*Presidente AIGO e direttore dipartimento scienze mediche ASST Lecco


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