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Federfarma: pericoloso deregolamentare il servizio farmaceutico

di Federfarma

È assurdo e strumentale attaccare il PD – come fa Davide Gullotta in rappresentanza delle parafarmacie - perché il responsabile sanità del Partito Federico Gelli sostiene che consentire la vendita di medicinali per patologie serie, soggetti all'obbligo di ricetta medica, negli esercizi commerciali metterebbe in pericolo la sopravvivenza della rete delle farmacie e la salute dei cittadini.

La scelta di mantenere i farmaci con ricetta in farmacia, come peraltro accade in tutti i Paesi europei, è del PD e dell'intero Governo che nel DDL concorrenza ha deciso di non intervenire sulle modalità di distribuzione dei farmaci, introducendo invece una norma di liberalizzazione che riguarda l'assetto societario delle farmacie con l'obiettivo di modernizzare il settore.

La scelta del Governo ha tenuto conto dell'intenso dibattito che ha visto tutti i rappresentanti del mondo sanitario – Ministro della salute, Regioni, organismi europei, medici, società scientifiche, associazioni dei pazienti – esprimere la propria netta contrarietà nei confronti della fuoriuscita dei farmaci con ricetta dalla farmacia.

Un'autorevole conferma della validità di tale impostazione era già stata espressa dalla Corte di Giustizia Europea e dalla Corte Costituzionale, che hanno sottolineato il pericolo che la vendita fuori farmacia di farmaci con ricetta metta in crisi il servizio farmaceutico, come ribadito oggi dall'on. Gelli.

Il rappresentante delle parafarmacie, nei suoi reiterati attacchi strumentali, fa finta di non capire che la farmacia è un presidio sanitario del Ssn che dispensa i farmaci per conto dello Stato e si regge su un delicato equilibrio economico: portare i farmaci con ricetta nei supermercati e nelle parafarmacie significherebbe dare un gravissimo colpo all'efficienza della rete delle farmacie, proprio in un momento in cui la farmacia sta cercando di dare risposte concrete a favore dei cittadini, adeguandosi alle importanti liberalizzazioni già introdotte e superando le difficoltà conseguenti ai continui tagli alla spesa farmaceutica. A breve inoltre il sistema dovrà assorbire l'apertura di 2.500 nuove farmacie previste dal DL Monti. Strumentale anche ripetere il ritornello dell'ereditarietà della farmacia quando tale possibilità è stata pressoché annullata.
Non si tratta di “immolarsi sull'altare delle lobby”, ma di tenere conto dei reali interessi dei cittadini che hanno il diritto di continuare ad avere un servizio farmaceutico che funziona in modo efficiente in tutte le aree del Paese.


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