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Ipertensione: 32° Congresso nazionale Siia a Bologna dal 24 al 26 settembre

Informare, prevenire e ottimizzare: la lotta alla pressione alta riparte all'insegna della consapevolezza della patologia e di una migliore adeguatezza delle terapie. Dopo il successo della XI Giornata Mondiale contro l'Ipertensione Arteriosa, la mission della SIIA – Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa prosegue con il XXXII Congresso Nazionale in programma a Bologna, presso il Centro Congressi, dal 24 al 26 settembre.
Per la Società presieduta da Claudio Borghi, professore ordinario di Medicina interna e direttore dell'Uo di Medicina interna dell'Ospedale Sant'Orsola Malpighi di Bologna, si tratta dell'occasione utile a compiere un ulteriore step nell'ottica di sensibilizzare i cittadini e l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione attraverso un approccio corretto all'ipertensione arteriosa, patologia che ancora oggi affligge una persona su tre causando ogni anno 280mila morti in Italia e 6,5 milioni nel mondo.

L’algoritmo Siia-Aifa. Tra i punti focali del Congresso, oggetto di una conferenza stampa in programma il 23 settembre presso la sede romana dell'Aifa, la presentazione dell'algoritmo per l'appropriatezza della terapia ipertensiva, sviluppato congiuntamente dalla Siia e dall'Agenzia Italiana del Farmaco allo scopo di realizzare uno strumento pubblico, di utilizzo pratico e che fornisca strategie e regole utili ad ottimizzare la cura della ipertensione arteriosa. L'algoritmo, prezioso risultato di uno dei primi esempi a livello nazionale di collaborazione tra Aifa e una società scientifica, sarà disponibile liberamente sul sito dell'Agenzia.

Prevenire è meglio che curare. In questo senso, in occasione del suo XXXII Congresso Nazionale, la Siia porrà anche l'accento sull'avanzamento dello Studio I-Game, indagine approfondita sui meccanismi che possono promuovere l'ipertensione giovanile, problema sempre più rilevante alla luce dei dati che vedono in crescita i livelli di ipertensione in età giovanile e addirittura in quella pediatrica. Tematica, questa, non a caso trattata anche dalla Società Italiana di Pediatria e alla quale la Società Italiana per l'Ipertensione Arteriosa ha dedicato un apposito Simposio all'interno dei lavori del Convegno.
Interazione, sia tra società nazionale e sezioni regionali che nel rapporto che lega la SIIA ad altre Società scientifiche, sarà un'altra delle parole chiave nel corso della tre giorni di Bologna. Da un lato la necessità di rendere sempre più capillare ed efficiente l'attività in tutto il territorio nazionale, dall'altro la consapevolezza dell'ipertensione arteriosa come una delle malattie che più di tutte presenta interazioni cliniche con discipline mediche apparentemente lontane. Da qui la volontà della SIIA di organizzare con sempre maggiore frequenza non solo simposi congiunti ma anche corsi di formazione condivisi.
In occasione del Congresso Nazionale, inoltre, la SIIA presenterà anche i primi e incoraggianti risultati giunti a completamento del primo quadriennio del progetto “Obiettivo 70%”, presentato nel 2012 e teso a far sì che almeno il 70% dei pazienti italiani affetti da ipertensione arteriosa tornasse a un soddisfacente controllo pressorio, ovvero una pressione diastolica inferiore a 90 mmHg e una sistolica inferiore a 140. A certificare il successo dell'iniziativa sono i dati ottenuti direttamente sul campo, tramite le interviste condotte nell'ambito della Giornata Mondiale contro l'Ipertensione e i numeri del database aggiornato dalla Società Italiana di Medicina Generale.
Complessivamente, il monitoraggio effettuato ha incluso 10.051 individui che sono stati suddivisi in tre gruppi di tempo: 2004-2010 (n=2,722), 2011-2012 (n=3,349), e 2013-2014 (n=2,550). La PA è stata misurata prevalentemente (75,8%) all'interno degli ospedali, fornendo risultati che rientrano nell'ambito dei valori normali (valori medi 131.9±18.6/79.1±10.5 mmHg).
Tali dati dimostrano che la prevalenza e il trattamento dell'ipertensione sono rimasti sostanzialmente invariati, mentre la consapevolezza e il controllo sono aumentati nel tempo. Il controllo dell'ipertensione è cresciuto dal 50.0% nel 2004-2010 al 55.5% nel 2011-2012, raggiungendo il 57.6% nel 2013-2014. Questo studio retrospettivo certifica che il 60% dei pazienti ambulatoriali italiani affetto da ipertensione arteriosa ha valori di PA controllati: numeri significativi, che denotano un miglioramento rispetto al controllo medio della PA in Italia registrato fino al 2011.
«Come ogni anno – le parole del Prof. Borghi – il Congresso Nazionale cercherà di portare un contributo costruttivo alla conoscenza di tutti coloro che hanno interesse primario o collaterale nei confronti del mondo complesso e affascinante della ipertensione arteriosa. Sarà testimonianza tangibile di una continuità di impegno comune che ha visto, da sempre, profondere nella vita della Società stessa molte delle energie dei singoli soci e del Consiglio Direttivo, sempre tesi ad una crescita costante di un importante settore della medicina e della ricerca inteso nel senso più ampio».


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