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Medicina estetica, dieci regole per non correre rischi

Dalla corretta informazione alla valutazione delle alternative, dalla prevenzione ai risultati, dieci regole e consigli concreti per avvicinare la medicina estetica nella maniera più corretta e sicura possibile: è l'intento con cui nasce il decalogo della Società di medicina estetica. L’obiettivo è far conoscere ai pazienti e divulgare anche grazie a un video realizzato dai membri del direttivo Sime.

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L'iniziativa nasce «in risposta alle tante polemiche e al grande interesse mediatico suscitato dal mondo dei trattamenti estetici, con la conseguente confusione nei confronti della disciplina, mentre per la Sime l'obiettivo è quello di accompagnare e aiutare i pazienti nella comprensione delle potenzialità e dei limiti della medicina estetica». L'iniziativa nasce in risposta alle tante polemiche . Ricordando le parole che Carlo Alberto Bartoletti, fondatore della Società, scriveva già nel 1977, ovvero alle origini del movimento scientifico e a cui ancora oggi ispira la disciplina: «La medicina estetica realizza un programma di medicina sociale, preventiva, curativa e riabilitativa al servizio della collettività. Il suo scopo ultimo è la costruzione e la ricostruzione dell'equilibrio psicofisico».
La Sime guarda anche ai medici: «gli aderenti alla Società di medicina estetica sottoscrivono un codice etico e deontologico e sono ammessi come membri ordinari solo dopo aver seguito un corso di formazione specifico in medicina estetica, perché solo dopo un serio percorso formativo il medico matura le competenze sufficienti per poter operare con sicurezza in questo campo della Medicina in cui i pazienti sono sani e in cui il margine di sicurezza deve essere il più ampio possibile, come elevato deve essere anche il comportamento etico del medico di riferimento. Per questo prende invece le distanze e condanna quei medici che commettono abusi clinici, ad esempio utilizzando nella propria pratica clinica sostanze non autorizzate o macchinari non idonei, magari senza formazione specifica, quindi improvvisandosi, mettendo troppo spesso a repentaglio la salute del paziente».


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