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Report Unicef, 16 milioni di bambini nati in aree di conflitto e 250 milioni crescono in aree di crisi

Dalla Seconda guerra Mondiale, mai come oggi così tanti bambini subiscono le conseguenze di conflitti, crisi e disastri naturali. Secondo un rapporto dell'UNICEF Germania circa 250 milioni di ragazzi e ragazze nel mondo stanno crescendo in aree colpite da conflitti. Molti altri bambini sono esposti a rischi di disastri naturali come siccità, inondazioni e epidemie. Allo stesso tempo la complessità e la durata delle emergenze sono aumentate – ovunque in Afghanistan, Siria, Yemen o Sudan. Solo nel 2015, 16 milioni di bambini sono nati in aree in conflitto.
Il rapporto Unicef ha documentato nel 2016 terribili avvenimenti per i bambini che vivono in aree colpite da crisi:
- Nel mondo, a causa delle crisi in atto e dei disastri naturali, circa 75 milioni di bambini e giovani tra i 3 e i 18 anni non possono frequentare asili, andare a scuola o apprendere, se non in modo irregolare.
- In media ogni giorno 4 scuole o ospedali sono obiettivi di attacchi armati. Solo nel 2014 in Afghanistan sono stati registrati 164 attacchi a scuole. Nello stesso periodo in Iraq ci sono stati 67 attacchi. In Nigeria, dall'inizio delle violenze, il gruppo terroristico di Boko Haram ha distrutto o danneggiato 1.200 scuole e ucciso oltre 600 insegnanti.
- In Siria, solo nel 2015, l'Unicef ha verificato oltre 1.500 violazioni gravi dei diritti dei bambini– ed è solo la punta dell'iceberg. Nel 60% dei casi, i bambini sono stati uccisi o mutilati da bombe lanciate in aree densamente popolate. Un terzo delle vittime sono state uccise sulla strada per andare a scuola.
- Nelle guerre o in fuga, la fiducia dei bambini è stata distrutta. Secondo l'UNICEF circa il 20% dei bambini colpiti da conflitti in Medio Oriente sono a rischio di sviluppare problemi di salute mentale. Tra il 3 e il 4% rischiano di sviluppare problemi seri se non riceveranno aiuto.
- Nel 2015, l'Unicef ha coordinato 310 operazioni di emergenza a livello globale in 102 paesi colpiti da conflitto, crisi o disastri naturali. Insieme con i suoi partner, l'UNICEF ha garantito acqua potabile a 25,5 milioni di persone e vaccini contro il morbillo a 23 milioni di bambini. 2 milioni di bambini colpiti da malnutrizione grave hanno ricevuto cure. 7,5 milioni di ragazzi e ragazze hanno avuto accesso alle scuole e 3,1 milioni sono stati raggiunti da programmi di assistenza psicologica.
«La protezione dei bambini e i programmi per l'istruzione sono un'ancora di salvezza per milioni di bambini nei paesi colpiti da crisi - dichiara Cornelius Williams, Responsabile Unicef dei programmi di protezione dei bambini - I bambini spesso sono incredibilmente resilienti. Se hanno a disposizione spazi sicuri dove giocare e imparare, possono crescere e svilupparsi anche se hanno vissuto le esperienze peggiori».
L'Unicef sottolinea che: i bambini nelle regioni colpite da crisi hanno bisogno di maggiore acqua potabile, cibo e medicine. L'aiuto umanitario e l'assistenza allo sviluppo devono andare di pari passo affinché i bambini e le bambine possano avere un'infanzia migliore – anche nelle peggiori condizioni. Questo significa dare loro protezione, cure e la possibilità di frequentare le scuole.


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