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Ogni anno 125mila americani muoiono perché non seguono le terapie prescritte

Quella della non aderenza alle terapie, con pazienti che per i motivi più diversi non prendono i farmaci prescritti, è un’epidemia che fa 125mila morti l'anno solo negli Usa.

Lo ricorda il New York Times, che cita una review pubblicata da Annals of Internal Medicine secondo cui per le malattie croniche il tasso arriva a sfiorare il 50%. «C'è una pressione costante verso scelte “naturali” - spiega Lisa Rosenbaum del Brigham and Women's Hospital di Boston - e l'enfasi su dieta ed esercizio convincono i pazienti che non c'è bisogno dei farmaci».

Il risultato è che almeno il 10% dei ricoveri negli Stati Uniti, ricorda la rivista, è dovuto alle conseguenze di terapie non seguite correttamente. Un terzo dei pazienti che hanno avuto un trapianto di rene non prende i farmaci antirigetto, il 41% di chi ha avuto un infarto non tiene sotto controllo la pressione e metà dei bambini con asma non usa l'inalatore correttamente. «Tra le motivazioni c'è la tendenza a non prendere medicine quando non si hanno più sintomi, continua l’esperta, o anche la visione delle pillole come qualcosa di “poco naturale”, come nel caso di un paziente che prima di un infarto aveva sostituito le statine con l'olio di pesce sebbene non ci siano prove scientifiche dell'efficacia».


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