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“Bicinrosa”, la prevenzione del cancro al seno va in bicicletta

di Maurizio Muscaritoli (Dipartimento Medicina Clinica, Sapienza Università di Roma. Presidente SINuC), Sara Emerenziani (Uoc Gastroenterologia, Università Campus Bio-Medico di Roma. SINuC-Lazio)

La prevenzione del tumore al seno passa anche attraverso gli stili di vita. Alimentazione equilibrata, basata sui principi della dieta mediterranea, lo svolgimento di una regolare attività fisica, l'astensione dal fumo e un consumo moderato di alcolici sono ad oggi considerati strumenti efficaci di prevenzione dell'insorgenza del tumore al seno e delle recidive nelle donne operate. Parte con questi “sani presupposti” la campagna di supporto all’iniziativa “bicinrosa” per la lotta contro il tumore al seno, prevista a Roma, il 22 ottobre alle ore 11. Una pedalata che parte e arriva alle Terme di Caracalla passando per il centro storico di Roma.
Bicinrosa è una manifestazione sportiva amatoriale che mira a sensibilizzare le donne e la popolazione in generale sull'importanza della prevenzione e cura del tumore al seno. È un'iniziativa a cura dell'Associazione Amici dell'Università Campus Bio-medico di Roma (Onlus) con la Direzione scientifica della Breast Unit del Policlinico Universitario Campus Bio-medico, con il patrocinio della SINuC - Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con il supporto tecnico-organizzativo dello Europe Direct Rome e di ASD CICLISMO LAZIO.

I fattori di rischio
Il corretto stile di vita deve essere volto al mantenimento del peso forma: è dimostrato che il sovrappeso, l'obesità e la sindrome metabolica aumentano il rischio di tumore al seno in età post-menopausale. L'obesità è un fattore di rischio riconosciuto, probabilmente legato all'eccesso di tessuto adiposo che in post-menopausa rappresenta la principale fonte di sintesi di estrogeni circolanti, con conseguente eccessivo stimolo ormonale sulla ghiandola mammaria. La sindrome metabolica è invece caratterizzata dalla presenza di almeno tre dei seguenti fattori: obesità addominale, alterato metabolismo glucidico, elevati livelli di colesterolo e di trigliceridi e ipertensione arteriosa. L‘insulino-resistenza e l'infiammazione cronica, proprie di questa sindrome, aumentano il rischio di tumore al seno come anche di altre patologie come per esempio le malattie cardiovascolari.

La dieta mediterranea
Nel 2010 la dieta mediterranea, particolare modello o regime alimentare tipico dei
paesi europei che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, Italia compresa, è stata proclamata dall'Unesco patrimonio culturale immateriale dell'umanità. I principi su cui si basa sono un elevato consumo di olio extravergine di oliva, ottima fonte di acidi grassi monoinsaturi, di frutta e verdura, di legumi, di cereali integrali e di pesce associato ad un consumo limitato di carne e prodotti derivati, latticini, formaggi e prodotti raffinati. Vanno ridotti anche il consumo di zuccheri semplici, alcolici e sale, e invece via libera alle spezie per insaporire gli alimenti.

Il pattern alimentare
È bene spostare l'attenzione dal singolo “nutriente” o “alimento” al concetto di “pattern alimentare”. Le persone non si alimentano con singoli nutrienti, ma attraverso una vasta gamma di alimenti che hanno, inoltre, complesse interazioni gli uni con gli altri. I benefici per la salute della dieta mediterranea quindi sono dovuti a tutti i suoi componenti che amplificano in maniera reciproca il singolo effetto positivo. È bene ricordare che non bisogna associare il concetto di prevenzione del tumore al seno solo all'età adulta: infatti sempre maggiori evidenze mostrano come l'adolescenza rappresenti una finestra di opportunità per la prevenzione. Adottare uno stile di vita sano sin dall'età giovanile, infatti, può incidere positivamente ed in maniera significativa sul mantenimento di un buon stato di salute della donna adulta.

L'attività fisica
L'attività fisica costituisce uno strumento sottovalutato non solo preventivo ma anche
terapeutico nei confronti di molte patologie. L' essere umano è geneticamente predisposto per muoversi ed essere attivo: l'essere sedentari è “anormale”, non il contrario. È stato dimostrato che gli individui fisicamente attivi hanno meno probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus, alcune forme di tumore tra cui quello al seno, diabete di tipo 2, obesità, osteoporosi e sarcopenia (perdita di massa muscolare). L'attività fisica svolge un ruolo fondamentale nella perdita del peso corporeo e nel mantenimento di una composizione corporea ottimale. Vi è anche prova che l'esercizio fisico ha effetti benefici profondi per la funzione del cervello, compresi i miglioramenti nell'apprendimento e memoria, come pure nel prevenire e ritardare la perdita della funzione cognitiva con l'invecchiamento e l'insorgenza delle malattie neurodegenerative. Un programma di attività fisica adattata al singolo individuo, accompagnata da una corretta alimentazione,costituisce una strategia preventiva vincente, considerando che sono sufficienti anche 30 minuti al giorno di attività moderata per apportare importanti e duraturi benefici allo stato di salute.


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