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Al via il progetto «Melanomi, le differenze contano. Parliamone insieme»

È il terzo tumore più frequente sotto i 50 anni con un'incidenza nella popolazione che nel tempo è aumentata fino a sfiorare la soglia dei 14 mila casi nel 2017: si tratta del melanoma, una patologia di cui esistono diversi sottotipi, ciascuno con caratteristiche differenti. Ed è anche per questo che i pazienti chiedono di avere una maggiore chiarezza di informazione necessaria per affrontare la malattia.
Proprio per andare incontro alle esigenze di conoscenza dei pazienti affetti da melanoma e delle loro famiglie, torna il progetto “Melanomi, le differenze contano”, il ciclo di incontri aperto a tutti, promosso da Novartis con il patrocinio di IMI – Intergruppo Melanoma Italiano: il 17 febbraio avrà luogo il primo incontro con il team multidisciplinare dell'A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino.
Partito nel 2016, il progetto ha finora coinvolto 10 centri ospedalieri in tutta Italia e visto la partecipazione di oltre 700 tra pazienti e care-givers.
«In molti casi oggi il paziente ha un ruolo attivo nel percorso di cura e questo è un bene», afferma Maria Teresa Fierro, direttore della Clinica dermatologica dell'AOU Città della Salute e della Scienze di Torino. «Anche se a volte si sente dire che i pazienti fanno troppe domande, il troppo non esiste: le persone affette da melanoma, giustamente, vogliono e hanno bisogno di essere informate, ed è compito del medico andare incontro a queste necessità. Il ruolo del clinico è proprio quello di condividere le informazioni, per rendere il paziente consapevole della sua situazione clinica e rispondere alle sue esigenze anche dal punto di vista del supporto psicologico e di comunicazione».
In un clima aperto e disteso, durante l'incontro sarà dato ampio spazio al dialogo, alla discussione, al confronto tra i pazienti e un team di esperti su diverse tematiche: parola d'ordine sarà infatti multidisciplinarità, perché per prendersi cura della persona con il melanoma servono competenze trasversali che spaziano dalla medicina alla psicologia, dall'informazione alla comunicazione. In particolare, Paolo Broganelli, Responsabile della SS Prevenzione dei tumori cutanei e epiluminescenza, tratterà il tema della prevenzione e della diagnosi precoce, Virginia Caliendo, Primario di Dermochirurgia, affronterà i dubbi relativi agli interventi, Pietro Quaglino e Paolo Fava (clinica dermatologica), invece, interverranno in qualità di esperti per la terapia medica. Partecipazione preziosa sarà inoltre quella di Annamaria Ottaviani, psicologa clinica, il cui team accompagna tutti i i pazienti oncologici delll'A.O.U. Città della Salute e della Scienza, durante il percorso di cura, facilitando la comunicazione medico-paziente.
«Non tutti i pazienti, al momento della diagnosi, conoscono la malattia e le diverse possibilità di trattamento - sottolinea Giovanna Niero, rappresentante di A.I.Ma.Me. (Associazione Italiana Malati di Melanoma). - La sola parola melanoma trasmette un senso di inquietudine e paura, ma spesso all'inizio non si ha davvero consapevolezza della propria malattia. E, se non si conosce la patologia, non si possono nemmeno attuare le strategie migliori per combatterla. Gli incontri con i medici sono uno strumento prezioso per raggiungere quello che da sempre è anche l'obiettivo dell'Associazione: far conoscere la malattia per smettere di averne paura».
Molto apprezzato durante le scorse edizioni, anche quest'anno durante gli incontri sarà presente uno street artist, che raccoglierà le tematiche emerse durante la discussione, conferendo loro l'originalità e l'immediatezza della veste grafica.
Un ulteriore strumento messo a disposizione dal progetto è l'app Melanomi, disponibile su Play Store e App Store: un alleato digitale pensato per essere ancora più vicino ai pazienti, che raccoglie le informazioni sulla malattia, gli stili di vita e i bisogni psicologici emersi durante gli incontri con i medici.


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