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Morte improvvisa: unità mobile del Bambino Gesù per gli screening cardiologici

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Dal 2013 circa sono stati effettuati oltre 13mila tracciati elettrocardiografici in 20 Istituti di Roma e del Lazio riscontrando in 100 bambini "anomalie maggiori". E' il bilancio dell'attività dell'unità mobile attrezzata, con a bordo i tecnici di cardiologia e aritmologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, nell'ambito del progetto "Una questione di cuore", avviato dall'ospedale della Santa Sede con il sostegno della Onlus La stella di Lorenzo, nata per volontà dei genitori di Lorenzo Fabbri, un ragazzo di 19 anni mancato improvvisamente nel 2012 a seguito di un malore.

"Il progetto sullo screening è in continua evoluzione – spiega Fabrizio Drago, responsabile dell'Unità operativa di cardiologia e aritmologia pediatrica del Bambino Gesù – e vorremmo creare un vero e proprio modello, da esportare su scala nazionale". La morte improvvisa si verifica immediatamente dopo la comparsa dei sintomi (entro un'ora dall'insorgenza) o anche in assenza di sintomi e in età pediatrica colpisce 3 persone apparentemente sane su 100mila. Per questo è necessario "sensibilizzare le famiglie sull'importanza degli screening elettrocardiografici a scuola, dove il bambino trascorre più tempo. E' proprio lì, tra le attività statiche e le discipline sportive, che potrebbe verificarsi una crisi".

Dal 2013 ad oggi l'iniziativa degli screening cardiologici nelle scuole ha consentito di effettuare 12.768 tracciati elettrocardiografici su pazienti di età compresa tra i 3 e i 13 anni in oltre 20 istituti scolastici di Roma e del Lazio. Il 45% degli studenti esaminati (5.783) non aveva mai eseguito un elettrocardiogramma in precedenza. Dai controlli effettuati, 785 bambini (6.1%) presentavano delle anomalie del tracciato elettrocardiografico. In 630 casi si trattava fortunatamente di anomalie minori (il 5%), mentre in 116 bambini (0.9% dei casi) venivano riscontrate anomalie maggiori. Anomalie che, in alcuni casi, potrebbero portare a morte cardiaca improvvisa.

"L'ambulatorio mobile – commenta il presidente de La Stella di Lorenzo, Maurizio Fabbri - è un grande passo avanti verso una maggiore efficienza del progetto. Tutto ciò è stato possibile solo grazie all'aiuto che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere dai nostri sostenitori, che ci hanno permesso di reperire i fondi necessari per questo importante investimento. Ora il raggio di azione della Onlus non rimarrà più confinato alle scuole, ma potrà estendersi nello spazio e nel tempo, coinvolgendo altre strutture sul territorio, tra cui centri commerciali e sportivi, durante i periodi di chiusura delle scuole".


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