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Philips e Pfizer: telemedicina, conclusa fase 2 progetto "Vicini di salute"

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24 Esclusivo per Sanità24

Si è conclusa la fase 2 di "Vicini di salute", progetto innovativo di telemedicina nato nel 2018 dal comune intento di Philips e Pfizer di migliorare l’aderenza terapeutica dei pazienti cronici attraverso soluzioni digitali connesse, in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano. Un connubio, quello tra Health Technology e Pharma, creato per migliorare la continuità assistenziale, potenziare le cure domiciliari e il monitoraggio a distanza delle condizioni cliniche del paziente lungo tutto il percorso di cura. Il programma si è dovuto confrontare con l’imprevisto scoppio della pandemia Covid-19, che ne ha messo in risalto l’utilità per i partecipanti che potevano essere monitorati senza recarsi in ospedale, accrescendo allo stesso tempo il livello di sfida per le aziende e le strutture ospedaliere coinvolte. Secondo un paziente su due il progetto ha contribuito a migliorare il rapporto con il proprio medico. Quanto ai medici, per l’80% dei clinici la telemedicina ha un impatto positivo sulla facilità di accesso alle informazioni del paziente. Sei le strutture ospedaliere coinvolte e cinque le patologie trattate. Per la prima volta, entra nel progetto l’oncologia con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma impegnati per il tumore alla mammella.
Basato sulla condivisione di informazioni e dati tra medico e paziente attraverso un dispositivo digitale, il programma di tele-salute Philips-Pfizer permette ai pazienti di essere costantemente collegati con il medico e ricevere avvisi e promemoria rispetto all’aderenza alla terapia e al follow-up, alle richieste di monitoraggio dei parametri vitali, oltre a messaggi motivazionali. Il medico è così in grado di avere sotto controllo le condizioni del paziente e può intervenire in caso di necessità. Ed è proprio questa la duplice anima al centro del progetto: da un lato la formazione continua del personale della struttura sanitaria, che può monitorare costantemente il paziente a carico, dall’altra la responsabilizzazione del paziente che, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative e integrate, migliora la propria esperienza di cura grazie alla vicinanza costante con il medico e a un maggior coinvolgimento nel proprio percorso di gestione della malattia.


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