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Dona il sangue: al via la campagna di sensibilizzazione #plasmaoroliquido

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24 Esclusivo per Sanità24

Circa 4.200 kg di plasma in meno con un decremento del 5,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: è il dato emerso dal Report sulla raccolta di plasma del CNS di settembre 2021. Il dato positivo è che la raccolta totale anno 2021 è sicuramente migliorata rispetto al 2020 ma ancora lontana da poter garantire al sistema sangue l’autosufficienza auspicata.
Sono i dati che fanno da sfondo alla tavola rotonda dal titolo “Il valore dell’autosufficienza del plasma e dei plasmaderivati” in corso al 16° Forum Risk Management di Arezzo in cui gli stakeholders vogliono sottolineare come la raccolta di sangue e plasma sia fondamentale non solo per trasfusioni di emergenza o in sala operatoria ma anche in quanto sono materie prime biologiche per la produzione di veri e propri farmaci. Un dato non sempre conosciuto da chi dona e che potrebbe motivare ad una raccolta maggiore se reso noto.
Il plasma è prezioso per molti pazienti che dipendono da esso. Sono tante le malattie rare croniche e potenzialmente gravi che possono essere curate utilizzando i medicinali plasmaderivati.
La donazione del plasma attraverso la ‘plasmaferesi’, è un processo che separa direttamente il plasma dal sangue, e mentre i globuli rossi e le piastrine vengono restituiti al donatore, il plasma viene raccolto in una sacca che servirà a produrre farmaci. Un dono preziosissimo, vero e proprio ‘oro liquido’ se si pensa che molte delle terapie prodotte sono considerate ‘salvavita’.
Questa definizione è stata scelta come titolo e hashtag della campagna di informazione e sensibilizzazione alla donazione di plasma. #plasmaoroliquido si svolgerà in due fasi: la prima prevede una serie di post in cui sono formulate delle frasi a cui il pubblico può provare a rispondere vero o falso, verificando la risposta nel video allegato realizzato da CSL Behring. La seconda vuole sensibilizzare al valore della donazione come regalo di sé, e di una preziosa materia prima biologica a chi non si conosce, il concetto anglosassone di ‘blind gift’. Il periodo natalizio è quello più indicato per una riflessione sul dono e attrarre nuovi donatori verso una pratica di altruismo puro.


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