Notizie Flash

Fais lancia la campagna "Siamo un’opera d’arte"

S
24 Esclusivo per Sanità24

In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità la FAIS lancia il progetto di comunicazione sociale “Siamo un’Opera d’Arte”. Capolavori artistici che, grazie alla tecnica della visual art, indossano presidi per incontinenza e stomia. L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi che interessano più del 10% della popolazione italiana. L’obiettivo è accendere, anche provocatoriamente, un riflettore su una condizione di cui se ne parla poco anche se condiziona in maniera significativa chi viene colpito in un momento della sua vita. Parlare di incontinenza e/o stomia è ancora un tabù in Italia: vergogna, paura, imbarazzo, generano, infatti, pregiudizi che spesso influiscono fortemente sulla vita delle persone più fragili e le loro famiglie.
In Italia sono oltre 7 milioni, dai 18 ai 70 anni a soffrire di incontinenza urinaria o fecale. L’incontinenza rappresenta un problema sociosanitario rilevante. L‘insorgenza dell‘incontinenza urinaria, infatti, cresce all‘aumentare dell‘età: per i soggetti non ospedalizzati di età superiore ai sessant‘anni, infatti, la prevalenza dell‘incontinenza urinaria varia dal 15% al 35%. L’incontinenza ha una prevalenza di oltre il 70% dopo gli 80 anni in entrambi i sessi, ma non risparmia nemmeno i più giovani. Le persone con stomia, invece, sono più di 75.000, equamente distribuiti tra uomini e donne; la condizione ha un’incidenza media nazionale pari a circa lo 0,13% della popolazione. Anche il cateterismo vescicale, ed in particolare quello intermittente, ha una incidenza di circa lo 0,5% della popolazione italiana. Chi è soggetto a questa pratica va spesso incontro a infezioni dell’apparato urinario che possono anche portare alla ospedalizzazione nei casi più gravi. Nonostante questi numeri il comune denominatore di queste tre condizioni è la scarsa informazione al paziente, una comunicazione istituzionale mirata, limitazione nella scelta, procedure di acquisto non idonee a fornire alle persone il presidio più appropriato.
Da questa esigenza nasce il progetto “Siamo un’opera d’arte”, nata dall’esperienza di chi vive le diverse condizioni e ha necessità di far conoscere la propria realtà. Le prime tre opere presentate sono:
- Nascita di Venere (Sandro Botticelli)
- Perseo con testa di Medusa (Benvenuto Cellini)
- Venere di Urbino (Tiziano Vecellio)
La mostra si arricchirà poi di altre tre opere nelle prossime settimane.
Per l’occasione è stata anche allestita una brochure e una mostra virtuale visitabile su http://bit.ly/3FmoJcM
Grazie alla tecnologia 3D lo spettatore può immergersi nell’ambiente museale e godersi le opere. Ognuna di essa rappresenta un mondo di cui si parla ancora poco: per questo il visitatore troverà al lato dell’opera una descrizione della condizione che rappresenta. Lanciato anche l’hashtag #IONONVEDODIFFERENZE.
“Utilizzare opere d’arte per sensibilizzare la pubblica opinione su temi come l’incontinenza e stomia è stata una scelta coraggiosa e provocatoria che non vede eguali nel modo di fare comunicazione in questo settore - spiega Pier Raffaele Spena, presidente di FAIS –. Il messaggio è forte e chiaro perché mette al centro l’identità della persona che non cambia anche dopo un intervento chirurgico e l’utilizzo di un presidio. Il corpo umano resta quindi sempre un’opera d’arte che va celebrata perché permette di toccare sensibilità che altre forme di espressione non potrebbero raggiungere. Per questo siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto e speriamo che il nostro progetto possa essere di ispirazione a quanti, ancora troppi, non hanno ancora accettato la nuova condizione che in maniera violenta può condizionare la propria qualità di vita. Troppo spesso ci si sofferma sulle differenze e poco sull’unicità che rende ogni essere umano speciale. La bellezza va quindi celebrata e fatta emergere perché un corpo può essere violato, ma l’identità della persona resta integra e va valorizzata”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA