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Covid: Enpam, per familiari medici morti scade 4 marzo richiesta 15 mln a Inail

di Radiocor Plus

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I familiari di tutti i medici e gli odontoiatri deceduti a seguito del contagio da Covid-19 hanno tempo fino al 4 marzo 2023 per chiedere una quota di un fondo speciale messo a disposizione solo recentissimamente dallo Stato. La domanda va fatta tramite l’Inail e si ha diritto a presentarla anche se i sanitari scomparsi non erano iscritti all’istituto. Lo comunica l'Enpam, ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici, spiegando che questa elargizione sarà data non sono solo a vedovi/e e orfani ma più in generale ai coniugi e ai figli senza limiti d’età e, in mancanza di coniuge o figli, ai genitori del sanitario deceduto. Non sono previsti limiti di reddito. Il requisito principale è che il medico, l’odontoiatra o altro professionista sanitario sia deceduto dopo aver contratto il Covid-19 mentre era in attività durante il periodo dell’emergenza pandemica (31 gennaio 2020 – 31 marzo 2022), anche nel caso in cui la morte sia avvenuta dopo (comunque entro il 28 dicembre 2022). Occorrerà dichiarare esplicitamente che "il decesso è avvenuto per effetto diretto/concausa del contagio da Covid-19". «Questa misura è un atto di giustizia per tutti i colleghi deceduti combattendo il Covid a mani nude – dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti -. Lo Stato si era fatto carico solo di una parte dei caduti sul lavoro e oggi pone rimedio, almeno simbolicamente, includendo non solo i familiari dei dipendenti scomparsi ma anche dei liberi professionisti e dei convenzionati. Resta fermo il nostro sostegno a ulteriori iniziative per riconoscere un giusto ristoro anche a tutti i medici che pur sopravvissuti al Covid hanno subito conseguenze di lungo periodo e per risarcire in modo più adeguato diversi familiari superstiti».


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