Aziende e Regioni

Twitter triplica nelle aziende sanitarie, ma i social non decollano

I social media, in particolare Twitter, sono impiegati nelle attività di comunicazione della salute da associazioni, riviste scientifiche, organizzazioni e, sempre più spesso, dalle strutture sanitarie che si approcciano a tali canali non solo per informare, ma anche per sperimentare nuove modalità di relazione con i pazienti/cittadini.
In altri termini, il mondo della Sanità è chiamato a valutare le potenzialità dei nuovi media e del web 2.0 e, al riguardo, il confronto con altre realtà estere è ineludibile. Negli Stati Uniti, a esempio, cuore della comunicazione sanitaria di nuova generazione e Paese dove opera il Cdc (Centers for disease control and prevention) di Atlanta, pioniere nell'impiego dei social network in Sanità con la diffusione del "Social Media Tool Kit", si contano già più di 1.200 ospedali che utilizzano uno o più social media sia per interagire con i propri assistiti sia per promuovere buone pratiche.

In Italia, la diffusione dell'utilizzo del social media in Sanità è stata lenta e a macchia di leopardo. A un primo sguardo, si nota come le aziende sanitarie pubbliche che possiedono almeno un canale Twitter in Italia siano 24 (18 aziende sanitarie territoriali, 6 aziende ospedaliere e Irccs pubblici).

È possibile proseguire l'analisi attraverso l'uso di metriche semplici, come il numero di follower. Complessivamente nel giugno del 2013 i follower delle aziende sanitarie, aziende ospedaliere e Irccs pubblici ammontavano a 6.870 unità, mentre nel giugno dell'anno precedente (2012) i follower erano 2.426. Un balzo netto in avanti di 4.444 nuovi utenti.

Twitter nelle Asl
Tra le Asl che hanno attivato Twitter, secondo la rilevazione del Marketing sociale di Bologna pubblicata in esclusiva sul numero 44 de Il Sole-24 Ore SAnità, , solo il 44% lo utilizza in modo corrente, con un flusso di tweet regolare, mentre c'è anche un'Asl (al Centro Italia) che pur essendo tra le prime ad aver attivato Twitter (attivo infatti da 1.197 giorni) erano ben 96 giorni (oltre tre mesi), al momento della rilevazione, che non aveva inviato alcun messaggio. E in linea di massima sono proprio le aziende del Centro quelle più "pigre", seppure con ritardi comunque più contenuti che vanno da un'assenza di 2 al massimo di 6 giorni di tweet.

Al contrario, come rileva l'analisi, le più attive sono tutte al Nord, dove solo due Asl hanno ritardi di uno e due giorni nell'invio dei messaggi, mentre tutte le altre li inviano in modo costante.

Per quanto riguarda l'attivazione di Twitter, l'Asl dove è presente da più tempo è ancora una volta al Nord (1.422 giorni, quasi quattro anni), seguita da un'Asl del Sud con 1.304 giorni e solo due giorni di inattività al momento della rilevazione.

Quelle invece che hanno Twitter in funzione da meno tempo sono un'Asl del Nord Est (da 54 giorni), dove comunque l'invio è regolare e una del Centro (da 76 giorni) che però da 5 giorni non aveva inviato tweet al momento della rilevazione.

Infine i follower: ad averne in assoluto di più è l'Asl del Nord che per prima ha attivato Twitter (1.062) che è anche quella ad aver inviato il maggior numero di tweet (1.322), mentre chi ne ha di meno è un'Asl del Centro (14) con Twitter attivo da circa due anni e 92 tweet inviati.


Twitter nelle aziende ospedaliere e gli Irccs
Le aziende ospedaliere e gli Irccs sono arrivati a Twitter più tardi delle Asl e praticamente solo al Nord, visto che dalla rilevazione del Marketing sociale c'è solo una struttura al Centro e una al Sud ad averlo attivato. E quella che l'ha fatto da più tempo ha 954 giorni di attività, ma erano 15 giorni al momento della verifica che non inviava tweet. E al contrario delle Asl, le strutture nelle quali non si sono rilevati giorni senza tweet sono proprio quelle del Centro e del Sud - che sono quelle anche con meno giorni di attività: 141 e 168 - e stavolta una sola del Nord.

La frequenza dell'invio dei tweet incide sui follower. Infatti, ad averne di più in questo caso sono proprio le strutture più attive (quelle con zero giorni di assenza di tweet), anche se non sono quelle sul web da più tempo. L'azienda del Centro ne ha 770, quella del Nord 160 e la struttura del Sud 113. Al contrario, la prima struttura ad aver attivato Twitter ha 71 follower.

Prima per tweet inviati sempre la struttura del Centro che nei suoi 141 giorni su Twitter ne ha collezionati 1.467: oltre 10 al giorno in media e comunque il valore in assoluto maggiore anche rispetto alle Asl. La stessa azienda è anche quella con più following: 221, contro zero di due strutture del Nord e 161 di quella del Sud al secondo posto. <CW-28>Un buon numero, se si considera che anche rispetto ai following delle Asl si colloca al secondo posto in assoluto, dopo l'Asl attiva su Twitter da circa 4 anni che come media di tweet però non ne raggiunge nemmeno uno al giorno.

Tuttavia, come spiegano gli autori dell'analisi, ciò che è davvero utile per valutare l'efficacia dell'uso di Twitter è il rapporto follower/following. E in questo caso si confermano i dati per quanto riguarda le Asl, ma risulta sicuramente più discontinuo per le Ao/Irccs, con pochi valori rilevati nel 2012 e una forte differenziazione nel caso il confronto sia possibile.

LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SU IL SOLE-24 ORE SANITA' N. 44/2013