Sentenze

Vaccini a scuola/ Consulta: obbligo legittimo, bocciato il ricorso del Veneto

di Radiocor Plus

L’estensione dei vaccini obbligatori decisa dal Governo e dal Parlamento è costituzionale. La Consulta (relatore Marta Cartabia) ha bocciato i ricorsi della Regione Veneto stabilendo la legittimità della disciplina sugli obblighi vaccinali introdotta dal Dl n. 73 del 7 giugno scorso, poi convertito nella legge 119/2017 in vigore dal 6 agosto. Secondo i giudici costituzionali, infatti le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale. Questa scelta non è irragionevole, poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie. La Corte ha considerato tra l'altro che tutte le vaccinazioni rese obbligatorie erano già previste e raccomandate nei piani nazionali di vaccinazione e finanziate dallo Stato nell'ambito dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea). Inoltre, il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica, secondo la Consulta, alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali. La mancata vaccinazione, inoltre secondo la Corte costituzionale non comporta l'esclusione dalla scuola dell'obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati.
La Corte costituzionale ha considerato anche che la legge di conversione ha modificato il decreto legge riducendo sensibilmente le sanzioni amministrative pecuniarie e prevedendo che, in ogni caso, debbano essere precedute dall'incontro tra le famiglie e le autorità sanitarie allo scopo di favorire un'adesione consapevole e informata al programma vaccinale.
Il 26 settembre scorso era già arrivato il via libera del Consiglio di Stato secondo cui: «la copertura vaccinale può non essere oggetto dell'interesse di un singolo individuo, ma sicuramente è d'interesse primario della collettività e la sua obbligatorietà può essere imposta ai cittadini dalla legge, con sanzioni proporzionate e forme di coazione indiretta». Il Veneto (a supporto sono intervenuti l'Associazione malati emotrasfusi e vaccinati; il Codacons; Articolo 32 e l'Associazione italiana per i diritti del malato) aveva promosso due distinti ricorsi: il primo nelle more della scadenza del decreto, il secondo a ridosso dell'approvazione della legge, che censuravano sia l'intero provvedimento che specifiche disposizioni.
Resta in piedi dunque la norma che per i minori di età compresa tra zero e sedici anni, e per tutti i minori stranieri non accompagnati, prevede l'obbligo gratuito del vaccino anti-polio; anti-difterite; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae tipo b; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella; anti-meningococcica B e C; anti-pneumococcica; anti-rotavirus. La vaccinazione costituisce requisito di accesso per i servizi educativi per l'infanzia e le scuole dell'infanzia.


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