Sentenze

Consiglio di Stato/ «Ha ragione la Lav, il ministero sospenda il test sulle scimmie»

di B. Gob.

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Altolà al test sui primati perché anche nelle sedi di sperimentazione a prevalere dev'essere, come chiede la Lega anti vivisezione (Lav), il mantenimento del benessere degli animali, così come prevedono la normativa nazionale ed europea. È quanto prescrive il Consiglio di Stato (Terza Sezione) con la sospensione provvisoria - disposta in sede cautelare nelle more di una decisione di merito del Tar Lazio fissata per il prossimo 20 aprile - che mette in stand-by il progetto di ricerca tra le Università di Parma e Torino "Meccanismi anatomo-fisiologici soggiacenti il recupero della consapevolezza visiva nella scimmia con cecità corticale", autorizzato dal ministero della Salute nell'ottobre 2018. Ministero che è chiamato, «con la massima urgenza», a «fornire prova sull'impossibilità di trovare alternativa a una sperimentazione invasiva sugli animali nonché depositare una dettagliata relazione sulla somministrazione agli animali oggetto di sperimentazione di liquidi e cibo sufficienti, astenendosi da misure che finiscano per trasformare la doverosa erogazione di cibo e liquidi in forma di premio per asservire la volontà di animali sensibili come i primati».
A prevalere è l'interesse a tutelare gli animali soggetti alla sperimentazione, affermano i giudici accogliendo la richiesta della Lav, perché è «chi sperimenta a dover provare che non esistono alternative a una sperimentazione invasiva sugli animali e foriera di sofferenze che la normativa europea e nazionale sul benessere animale prescrive di evitare o ridurre entro rigorosi parametri fisiologici».
Un tema di stretta attualità, anche considerando che tra le proroghe in materia di sanità inserite nel Ddl Milleproroghe di conversione del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, ora all'esame della Camera, rientra quella (art. 9 comma 3) che amplia il termine entro il quale possono essere autorizzati nuovi progetti di ricerca - limitatamente a sostanze d'abuso e xenotrapianti - che prevedano l'impiego di animali a fini scientifici.
Esulta intanto il presidente della Lav Gianluca Felicetti: «Questa vittoria legale, in una battaglia così lunga, è particolarmente importante per fermare subito il progetto di ricerca, prima che inizino le procedure purtroppo più invasive per gli animali». L'associazione animalista chiede poi al ministro della Salute Roberto Speranza di «revocare l'autorizzazione a questo esperimento» e «di portare in salvo i macachi che sono stati catturati in natura, trasportati dalla Cina e ingabbiati per un test peraltro già effettuato altre volte in altri Paesi, senza alcun risultato utile per i malati».


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