Sanità24

  • 06 Mag 2020
  • L’emergenza Covid-19 e l’aumento dei casi di dipendenze patologiche

    di Fabrizio Fanella *
  • Come previsto l’aumento dei disagi personali e sociali nelle persone con fragilità psichiche si è rivelato più che attendibile, anzi più ampio e diversificato se consideriamo le nuove diagnosi indotte dagli stati depressivi reattivi del tono umorale.
    Il fenomeno presenta tre aspetti fondamentali: le persone dipendenti in recupero che hanno riabusato di sostanze; le persone già guarite e fuori da molti mesi dalla dipendenza che sono ricadute; le persone che per la prima volta hanno fatto ricorso a sostanze psicoattive per sopportare le loro angosce ed i loro stati depressivi reattivi al lockdown imposto dall’epidemia del Covid-19.
    L’aspetto sociale e familiare, poi, non è certo trascurabile, poiché assistendo a una forte richiesta di aiuto, soprattutto da parte dei familiari delle persone in stato di disagio profondo, notiamo che aumentano considerevolmente la frequenza degli episodi di aggressività e di violenza tra le mura domestiche, minandone profondamente il clima. Questi lunghi giorni di lockdown hanno portato le persone a convivenze spesso forzate, a volte intrise di aggressività e violenze, il più delle volte a danno delle donne e dei minori.
    L’attesa del poter riuscire da casa ha generato aspettative interminabili, con atmosfere molto spesso arricchite da intensa ansia, marcata depressione, svogliatezza e torpore psico-fisico; tutto ciò ha incrementato le disposizioni di base dei soggetti più sensibili e fragili e ha riattivato istinti compulsivi sopiti, anticamera dell’abuso di sostanze.
    In queste circostanze, le dipendenze patologiche quali l’alcol e il gioco d’azzardo compulsivo l’hanno fatta da padroni, così come le ricadute verso sostanze dannose, come la cocaina e l’eroina, hanno interrotto un periodo di astinenza e di sobrietà tanto lungamente agognato e conquistato dopo un meritato recupero personale.
    Scendendo nel dettaglio, abbiamo registrato un aumento considerevole dell’abuso di alcol, di gioco d’azzardo on-line e di cocaina, oltre che di cibo assunto in modo spropositato e compulsivo.
    Le cause sono evidenti e possono essere associate, naturalmente, alla situazione di paralisi emotiva che la clausura ha potuto generare nella popolazione, ponendo in luce non solo le molte conflittualità, in genere trascurate o mal affrontate dai membri di una famiglia, ma anche allo slatentizzarsi di situazioni psichiche reattive, come la forte ansia, la marcata risposta depressiva o, in casi più rari, il cosiddetto acting-out comportamentale, che ha generato risposte aggressive esterne (rivolte verso gli altri) o interne (rivolte verso se stessi).
    Ancora adesso la situazione individuale e sociale delle persone con fragilità psicologiche sta notevolmente peggiorando: si paga il prezzo dell’accumulo di tensione; un po' come un palloncino gonfio che a poco a poco, col tempo, si affloscia.
    Bisognerà da oggi incrementare notevolmente le strutture di diagnosi precoce e gli interventi di prevenzione primaria sul territorio, oltre naturalmente al potenziamento dei presidi, pubblici e privati, per la cura e la riabilitazione delle dipendenze patologiche, anche sperimentando nuove e collaudate metodiche, come la stimolazione magnetica (TMS), terapia innovativa che permette un rapido recupero senza invalidare eventuali percorsi pregressi intrapresi.

    * Psicologo e Psicoterapeuta - Direttore Centro "La Promessa" di Roma