Sanità24

  • 18 Lug 2023
  • Tumore del colon retto: Erone Onlus presenta un progetto per una maggiore consapevolezza

    di Alberto Vannelli*
  • Qual è la nostra consapevolezza sui tumori del colon retto? Vedendo i numeri in Italia, verrebbe da dire: molto bassa. Paura, pigrizia o anche soltanto perché crediamo che ad ammalarsi di cancro siano sempre gli altri cosi ci ritroviamo nel 2020 con circa 3,6 milioni di cittadini con una pregressa diagnosi di tumore; il 37% in più di quanto osservato solo 10 anni fa. Nel 2022, sono state 390.700 le nuove diagnosi; tra i più frequenti proprio quello del colon-retto (48.100 cittadini, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne). Eppure, secondo i dati Aiom (associazione italiana oncologia medica): 7 italiani su 10 non aderiscono allo screening. Qualcosa quindi sembrerebbe non funzionare.
    Le campagne di screening rappresentano una delle massime conquiste dello stato moderno al pari dell’acqua potabile o dell’istruzione, eppure la mancanza di questa consapevolezza non permette di mettere la parola fine a questa malattia: tendiamo a distogliere lo sguardo da questo problema che se preso in tempo potrebbe invece portare alla guarigione.
    Nel caso di tumori del colon retto, il trattamento più comune per la guarigione, soprattutto negli stadi iniziali resta la chirurgia. Per quelli del retto in particolare, la chirurgia è spesso preceduta da chemio e radioterapia, la finalità è di meglio prevenire le recidive locali ed effettuare interventi più conservativi; purtroppo nei casi più gravi si rende necessaria la totale asportazione del tratto interessato e la creazione di una stomia permanente. Gli stomizzati italiani sono oltre 45.000. Al rientro a casa, superata la fase post-chirurgica e riabilitativa, lavorare con una stomia è semplice a dirsi ma non a farsi, poiché i disagi da affrontare sono tanti, soprattutto quando si abbina anche la condizione di paziente oncologico: una consapevolezza che non si acquisisce da soli. La malattia oncologica, unitamente alla presenza di una mutilazione funzionale come la presenza di una stomia, è una condizione che impatta fortemente sulle dimensioni sanitaria e sociale condizionando il processo di guarigione.
    Per questo abbiamo voluto dedicare il ricavato della serata di beneficienza della nostra associazione,presso il Castello di Casiglio a Erba, proprio al tema della consapevolezza. La novità di quest’anno che ha visto anche la partecipazione dell’Assessore all’Università, Ricerca e Innovazione: Alessandro Fermi, viene da Roberto Polvara e i figli Elisabetta, Andrea e Stefano i quali hanno inviato una generosa donazione alla memoria della loro amata moglie e madre Giusy Muttoni, scomparsa prematuramente lo scorso 20 luglio. Per sua volontà alle esequie hanno chiesto non fiori, ma donazioni all’associazione. Grazie ad una precedente collaborazione con l’università Cattolica di Milano si è deciso di formare un assistente sociale che messo gratuitamente a disposizione da Erone onlus, affiancherà i pazienti affetti da tumori del colon retto portatori di stomia, con la creazione di un modello di auto-muto aiuto.
    La condivisione di esperienze comuni, guidata da un esperto, aumenta la propria consapevolezza e rappresenta una vera opportunità: parlare tra simili attenua incertezze e paure, influenzando in modo positivo l’affrontare le varie fasi di malattia e le terapie proposte. La malattia oncologica, unitamente alla presenza di una mutilazione funzionale come la presenza di una stomia, è una condizione che impatta fortemente sulle dimensioni sanitaria e sociale condizionando il processo di guarigione. I disagi da affrontare possono essere molteplici: alla ripresa dell'attività lavorativa ci si può ritrovare con un cambio di mansione o nei casi più sfortunati, licenziati; la mancanza di norme moderne come il diritto all’oblio (difficoltà di accesso a servizi quali: richiesta di mutui e prestiti, stipula di assicurazioni e adozione di figli); i costi sanitari (il 34% della mobilità interregionale è sostenuta dall’oncologia e secondo i dati di uno studio di qualche anno fa condotto da AIOM e PDTA-Cergas Bocconi, il costo sostenuto da un cittadino affetto da tumore del colon retto si aggirava intorno ai € 19.000).
    Aristotele ha insegnato che il valore ultimo della vita dipende dalla consapevolezza e dal potere della contemplazione piuttosto che dalla mera sopravvivenza: è bene non dimenticarlo.

    *Presidente Erone onlus
    Direttore UOC Chirurgia Generale Ospedale Valduce