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Anticorruzione Lombardia, Maroni: «80 candidature per l’Arac, c’è anche Di Pietro»

È scaduto a mezzogiorno il termine per la presentazione delle candidature alla guida dell'Arac, l'Autorità regionale anticorruzione varata in Lombardia dopo l'ultima bufera giudiziaria che ha travolto la sanità regionale. «Ne sono arrivate 80 , e sono nomi molto interessanti» ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

Nel dettaglio 63 uomini e 17 donne hanno risposto all'avviso regionale, presentando il proprio curriculum. Maroni si dice soddisfatto «per l'interesse suscitato dalla nascita dell'Arac, testimoniato dal numero di candidature pervenute, al di là di ogni previsione. Ciò dimostra - spiega in una nota - che avevamo ragione ad assumere questa iniziativa. Sono positivamente colpito dall'altissima qualificazione dei profili dei candidati. Era quello che auspicavo ed è ciò che si è verificato. Nei prossimi giorni gli uffici provvederanno alla verifica della presenza dei requisiti previsti dalla legge e successivamente formulerò al consiglio regionale la proposta per la nomina del presidente e dei componenti del Consiglio di Arac».

Persone competenti, alcuni nomi noti
I profili dei candidati, continua il governatore, «ho cominciato a vederli, li verificherò nei prossimi giorni. Sono molto soddisfatto dei curriculum che ho visto, si tratta di persone competenti in materia di lotta alla corruzione, che hanno l'energia e la voglia». Fra le candidature arrivate non solo quella di Giovanna Ceribelli, la commercialista che con un esposto ha dato il via all'inchiesta che ha portato all'arresto - fra gli altri - del presidente della Commissione Sanità lombarda, Fabio Rizzi, ma anche altri nomi noti: «Ha presentato il suo curriculum anche Antonio Di Pietro», conferma il presidente, rispondendo alle domande dei giornalisti.


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