Aziende e regioni

Riaprire le Rsa per rispettare la dignità della vita degli ospiti e dei familiari

di Dario Francolino *

S
24 Esclusivo per Sanità24

Sono trascorse esattamente due settimane dalla presentazione da parte della Commissione Paglia al premier Draghi e al ministro Speranza della Carta dei Diritti dell’Anziano su cui il Presidente del Consiglio ha annunciato il massimo impegno dell’Esecutivo e forse non è casuale che nei giorni scorsi il Parlamento abbia convertito il decreto legge 23 luglio 2021 n. 105, cosiddetto "Green Pass" che all’articolo 4-bis sancisce senza possibilità di interpretazioni discrezionali il diritto dei familiari degli ospiti delle Rsa ad accessi giornalieri in ogni area della struttura e alla presenza quotidiana dei familiari per l’assistenza ai propri cari non autosufficienti. Ma questa legge dovrà essere applicata perché in questi mesi ordinanze, circolari e decreti sono rimasti per lungo tempo lettera morta causa inerzia da parte delle Regioni che, attraverso le Ats locali ne hanno sempre ostacolato l’applicazione sostenendo i provvedimenti restrittivi delle Rsa e dei loro Direttori che a rigor di legge sono responsabili unici di quanto accade a livello clinico e di sicurezza per gli ospiti.
Il rispetto della dignità della persona anche nella terza età prevede una serie di diritti inalienabili per le persone anziane che, pur non essendo esplicitamente citati in Costituzione, secondo la Commissione Paglia per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana – con cui chiediamo a gran voce come Comitato Orsan e familiari di ospiti in Rsa di poter partecipare - trovano fondamento sia nell'articolo 2 e sia nell'art.3. Avere una vita attiva di relazione è tra questi, conservando la loro possibilità di accedere a servizi culturali e ricreativi, nonché di manifestare il loro pensiero e di accrescere la loro cultura, pur in presenza di limitazioni psicofisiche, e sottolinea il dovere delle istituzioni e della società di evitare nei loro confronti ogni forma di isolamento e reclusione.
Larga parte di questi diritti sono stati e continuano ad essere purtroppo violati durante il periodo emergenziale all’interno delle Rsa. Oggi chiediamo che il ministero della Salute, l'Agenas e il Coordinatore pro tempore degli assessori alla Salute in conferenza Stato-Regioni, l’assessore Donini dell’Emilia Romagna, inviino i propri ispettori e i Nas a campione nelle Rsa italiane per verificare semplicemente l’applicazione della legge, che le Regioni e i Governatori facciano finalmente la propria parte e che le Ats emanino immediatamente le disposizioni applicative regionali. Il comitato Orsan-Open Rsa Now, per accelerarne l’applicazione integrale in tutte le oltre 7.000 Rsa italiane propone: lo stop immediato alle prenotazioni obbligatorie delle visite, il ripristino immediato degli incontri in presenza giornalieri con green pass e dpi in tutte le aree della struttura, ripristinando lo status quo ante gennaio 2020, il conseguente accesso libero nei reparti la libertà di ingressi quotidiani con durata illimitata per assistenza ospiti non autosufficienti, la digitalizzazione semplificata delle procedure di verifica green pass e l’azzeramento paperless di tutta l’inutile autocertificazione cartacea, simile alle tonnellate di autocertificazioni usate durante i lunghi mesi di lockdown e finite al macero o in archivi che mai nessuno aprirà. Dovremo però fare i conti con questa tragedia e lavoreremo con il Parlamento affinchè disponga il varo di una Commissione di Inchiesta sul comportamento delle Rsa italiane durante la pandemia tra febbraio 2020 e dicembre 2021 che resoconti quanto accaduto in questi sciagurati 18 mesi.

* Presidente Comitato Orsan-Open Rsa Now


© RIPRODUZIONE RISERVATA