Aziende e regioni

Sardegna: denuncia dei medici su livelli di assistenza e concorsi a vuoto

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

Dall'esposto presentato da 117 medici in Procura a Nuoro alla protesta dei sindaci. Eppoi le emergenze nei territori con manifestazioni di sindaci e abitanti per salvare i presidi periferici. Sono solo alcuni degli aspetti con cui deve fare i conti il sistema sanitario della Sardegna dove, da qualche giorno, si registra un altro problema: mancano i medici di famiglia. All'ultimo bando predisposto dalla Regione, la partecipazione dei candidati ha superato di poco il numero dei posti disponibili. Per la copertura di di 334 posto in sedi vacanti sono state presentate solamente 173 domande. Nello specifico, 112 nel territorio dell'Asl di Cagliari; 59 nell'Asl di Sassari; 45 nell'Asl di Nuoro; 36 nell'Asl di Oristano; 25 nell'Asl del Sulcis; 24 nell'Asl della Gallura; 24 nell'Asl del Medio Campidano; 9 nell'Asl dell'Ogliastra. «Di sicuro il divario tra il numero delle domande e il totale delle sedi a disposizione - ha commentato l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu - evidenzia ancora una volta l'urgenza di una riforma dell'assistenza primaria a livello nazionale. Abbiamo messo in campo ogni strumento a nostra disposizione, recuperando i gravi ritardi sui bandi accumulati nel tempo».
Una parte della Sardegna che deve fare i conti con difficoltà sul sistema sanitario è quella del nuorese. I giorni scorsi i sindaci hanno minacciato "azioni eclatanti" anche "fuori Sardegna". Una presa di posizione che segue l'azione portata avanti la scorsa settimana da 117 medici deLl'ospedale San Francesco di Nuoro che hanno presentato un esposto in Procura denunciando che «non sono più garantiti i livelli essenziali di assistenza, per cui si ritiene che possano ravvisarsi profili di illiceità».
L'esposto è stato inviato per conoscenza anche alle istituzioni del territorio e dell'isola: al sindaco di Nuoro Andrea Soddu, al prefetto Luca Rotondi, al Distretto socio-sanitario, all'ispettorato del Lavoro, al presidente della Regione e all'assessorato alla Sanità.
In difesa della sanità territoriale anche una mobilitazione della Federazione pensionati della Cisl che ha sollecitato interventi e «iniziative urgenti per integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali, adeguamento dei tempi di attesa e messa a regime
delle visite specialistiche in strutture pubbliche di prossimità, assunzioni ordinarie e straordinarie per ristabilire piante organiche e restituire massima efficienza ai presidi
ospedalieri regionali e territoriali e copertura nei 377 comuni dell'isola». Proteste e disagi si continuano a registrare a Iglesias dove il sistema del pronto soccorso attorno a cui ruota un bacino d'utenza di 70 mila persone, funziona 24 ore dal lunedì mattina alle 14 del venerdì. Nel fine settimana tutto il servizio deve confluire nel presidio gemello di Carbonia. Difficoltà e disagi si registrano anche nel presidio ospedaliero di Sorgono, al centro della mobilitazione del 17 agosto, nella Sardegna centrale.
Per il 16 settembre, intanto, previsto lo sciopero dei lavoratori dell'azienda Brotzu di Cagliari. Garantite le prestazioni sanitarie di emergenza e urgenza, ma tutti i restanti dipendenti non indicati nei contingenti minimi potranno liberamente scioperare.


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