Aziende e regioni

Sardegna/ Dopo 14 anni Intesa sull’integrativo regionale della medicina generale

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

È stata sottoscritta, nell’ambito della medicina generale, l’intesa fra le diverse sigle sindacali e la Regione sulla struttura del nuovo accordo integrativo regionale della medicina generale, fermo dall’anno 2010. L’accordo prevede un’allocazione di 61 milioni e 400 mila euro per intervenire nel settore, intervenendo con misure e strumenti che avranno ricadute anche nei territori periferici. «Abbiamo chiuso l’intesa e ho lasciato al prossimo assessore la documentazione firmata da noi e da tutti i sindacati con la bozza del nuovo accordo integrativo - dice l’assessore regionale Carlo Doria - resta da definire la sanità penitenziaria e l’emergenza urgenza e normato la parte che riguarda il ruolo unico a ciclo orario e a ciclo di scelta». Per l’assessore si tratta di un passo avanti rispetto al passato dato che «sono stati allocati 61 milioni e 400 mila euro a fronte dei 28 milioni del passato». Misure che andranno a beneficio dei servizi nei territori. «Un nuovo accordo integrativo regionale della medicina generale era atteso da tanto tempo e oggi, più che mai, se ne sentiva l’esigenza in un momento di cambiamento radicale della medicina territoriale che - aggiunge l’assessore -, con il D.M. 77 e le regole dettate dal Pnrr, acquisisce maggiore centralità nella sanità pubblica, abbandonando il concetto ospedale-centrico e favorendo la medicina di prossimità che necessita di un reale potenziamento territoriale e dell’impiego di tutte le risorse a disposizione, sia di tipo economico, che correlate all’innovazione tecnologica». Quanto ai numeri, l’accordo prevede 7milioni 470 mila euro per il cosiddetto “governo clinico”, 21 milioni e mezzo per costituire il “fondo per fattori produttivi” risorse che andranno a sostenere anche progetti organizzativi territoriali. Inoltre 12 milioni e 700 mila per le cure domiciliari, 2 milioni e 600 mila euro per la campagna vaccinale e varie prestazioni accessorie. Poi altre risorse come 800 mila euro per la retribuzione dei coordinatori Ft e Uccp e un milione e mezzo per incentivare chi svolge la professione in zone disagiate. Tre milioni saranno utilizzati per progetti aziendali in zone di carenza assistenziale e 2 milioni e 300 mila euro per progetti sperimentali di continuità assistenziale. Ossia il potenziamento delle “tradizionali guardie mediche” che diventeranno, come sottolinea Doria «punti di intervento potenziato con telemedicina con medico e infermiere h24» in grado di dialogare con i centri ospedalieri in tempo reale.
Tra le altre misure inserite nell’accordo anche le modifiche che portano a 1.800 il massimale dei pazienti. «Un elemento - conclude l’assessore - che è stato al centro di una causa finita davanti alla Corte Costituzionale». Per Piergiorgio Fiori, segretario generale della Cisl «dopo tanti anni finalmente si interviene sul territorio attraverso una rivalutazione della ex guardia medica e un investimento nella tecnologia al servizio del MMG per evitare le file nei Pronto Soccorso e dare così un servizio migliore alla cittadinanza».


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