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Cantone accusa, il Parlamento dispone: la sconfitta della politica

di R.Tu.

È bene che i seri parlamentari vedano riconosciuta la propria onorabilità e la legittimità dell'incarico ricevuto con il voto popolare (anche se nominati dalle segreterie dei partiti). Ma prendiamo atto dell'ennesima pronuncia di una classe politica che si difende, difendendo i colleghi parlamentari, tradendo perfino le parole e le pronunce del commissario Anticorruzione Raffaele Cantone. Già, quella stessa corruzione che la politica dice di voler combattere e che invece lascia scorrere nei suoi rivoli infiniti d'Italia.

Proprio in questo momento, il Senato sta votando su corrotti e corruttori. Con uno zelo che non va esteso ai senatori nei cui confronti si era aperta la questione delle compatibilità tra ipresidenti (e vice) di Ordine e gli incarichi parlamentari. Tutte brave e stimabili persone, cui non va appiccicato il marchio di corruttore. Sia chiaro. Ma le leggi sono le leggi, la trasparenza è la trasparenza. E vanno rispettate. Anzi fatte accrescere proprio da chi gode di privilegi parlamentari e politici. La dignità, l'etica politica, non sono parole vuote.

Invece siamo di fronte all'ennesimo fallimento. L'Anticorruzione propone, il Senato dispone. La politica che in maniera bipartisan salva sé stesso. Per questo nessuno dovrebbe brindare dopo la pronuncia di ieri sera della Giunta del Senato. La buona politica ha perso due volte.