Dal Governo

Accreditamento dei servizi trasfusionali, export di plasmaderivati e malattie emorragiche congenite: gli accordi Stato-Regioni in Gazzetta

Tre accordi Stato-Regioni relativi a sangue ed emoderivati sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 9 maggio 2013.

Il primo si riferisce alle «Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti»

Le linee guida si impegano a:

a. garantire omogeneità e uniformità nell'erogazione dei Lea in materia trasfusionale, per quanto riguarda la raccolta del sangue e degli emocomponenti;

b. garantire adeguati livelli di qualità, sicurezza ed efficienza delle attivilà di raccolta deI sangue e degli ernocomponenti;

c. garantire la qualificazione ed efficienza delle attività di produzione degli emocompoheriti e la razionalizzazione dei processi diagnostici di qualificazione biologica degli eniocomponenti;

d. conseguire, nell'ambito di tali attività, i livelli di qualità e standardizzazione frevisti dalle norme vigenti, in particolare quelle di matrice comunitaria, e il contenimento dei costi di produzione a vantaggio della complessiva economicità ed efficienza del sistema trasfusionale nell'ambito del Ssn.

Le Regioni si impegnano a recepire le linee guida entro sei mesi dalla definizione dell'Accordo. Il recepimento sarà oggetto di valutazione del Comitato Lea.

Il secondo accordo riguarda la promozione ed attuazione di accordi di collaborazione per l'esportazione di prodotti plasmaderivati ai fini umanitari.

Salute e Regionisono sono impegnati in programmi per l'appropriato utilizzo nazionale dei prodotti medicinali emoderivati, con particolare riferimento ai fattori della coagulazione derivanti dalla lavorazione del plasma raccolto sul territorio nazionale, ma per la gestione e l'«utilizzo razionale ed etico dei prodotti medicinali o prodotti intermedi derivati dal plasma nazionale» eccedenti il fabbisogno regionale e nazionale, senza fini di lucro, possono essere avviati specifici accordi, programmi o progetti, grazie ai quali si possono prevedere l'esportazione o la cessione dei medicinali emoderivati o dei prodotti intermedi di lavorazione del plasma per il supporto all'organizzazione dei sistemi trasfusionali dei Paesi destinatari degli interventi, la formazione e addestramento delle risorse umane e il supporto alla progettazione e implementazione di reti assistenziali per i pazienti affetti da emofilia e da malattie emorragiche congenite (MEC).

E proprio sulle malattie emorragiche congenite è il terzo accordo pubblicato in Gazzetta.

Le Mec sono patologie rare e come tali devono essere prese in carico su tutto il territorio nazionale grazie a un percorso assistenziale per i pazienti che garantisca qualità e sicurezza ed efficienza nell'erogazione dei Lea nella formulazione della diagnosi, comprese l'informazione e l'eventuale definizione diagnostica dei familiari del paziente; nel processo di cura, che può includere diversi trattamenti tra cui anche la prescrizione e la somministrazione dei concentrati di fattore della coagulazione; nella gestione delle emergenze emorragiche e nella prevenzione e trattamento delle complicanze dirette e indirette della patologia.
L'accordo in questo senso è sugli indirizzi per i percorsi regionali di assistenza in cui si prevede che le Regioni devono assicurare funzioni complesse, in collegamento con i presìdi accreditati Mec, definiscono i percorsi di diagnostica genetica pre e postnatale e la relativa consulenza genetica, identificano i laboratori che assicurano l'esecuzione dei test di coagulazione funzionali alla diagnosi, alla terapia e follow-up del paziente affetto da Mec e quelli h24 funzionali all'emergenza.

Il tutto avverrà anche attraverso accordi interregionali che definiscono il modello assistenziale e organizzativo per la gestione delle emergenze e per la consulenza telefonica da parte di personale medico esperto di Mec. Le Regioni promuovono protocolli, percorsi assistenziali e attività di formazione, anche in accordo con la rete dell'emergenza-urgenza e la rete dei presìdi accreditati Mec per la corretta gestione dell'emergenza nel paziente sul territorio. I protocolli contengono indicazioni in merito all'assegnazione del codice di triage e ai percorsi di trattamento del paziente.

Garantita anche la terapia/trattamento domiciliare delle Mec, anche attraverso specifici provvedimenti, tenendo conto dei progressi tecnico-scientifici e degli specifici bisogni dei pazienti.

E le Regioni programmano l'approvvigionamento dei medicinali per il trattamento delle Mec, per garantire la continuità della terapia in qualsiasi regime di trattamento e assicurano il costante monitoraggio dei dati relativi ai consumi attraverso i servizi farmaceutici territoriali e ospedalieri e i sistemi informativi eventualmente già costituiti a livello regionale.

L'accordo disciplina anche i presìdi accreditati per la diagnostica e la cura delle Mec.