Dal Governo

Dalla parte delle famiglie: ministero della Salute e pediatri lanciano il progetto «Regaliamo futuro»

di Barbara Gobbi

Un macro progetto di salute globale per la famiglia, promoso dai pediatri italiani per la salvaguardia della salute psicofisica dei bambini e degli adolescenti. E' «Regaliamo futuro», l'iniziativa presentata oggi a Roma al ministero della Salute, che punta su una strategia di comunicazione e informazione a 360° su prevenzione e corretti stili di vita.

Sullo sfondo, i pesanti tagli alla Sanità pubblica che negli ultimi anni non hanno risparmiato le famiglie e l'assistenza ai bambini. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: la difficoltà di arrivare a fine mese mette a rischio la salute dei più piccoli, fragili al pari degli anziani, già nelle mini politiche familiari di risparmio che incidono sulle scelte alimentari. Dall'altra parte, c'è un'Italia tutt'ora agli ultimi posti in Europa sul fronte delle risorse dedicate alla prevenzione: 0,5% rispetto a una media Ue del 2,9 per cento.

Da qui la scelta dei pediatri di Sip, Sipps e Fimp di mettere nero su bianco una serie di obiettivi specifici: il potenziamento dei percorsi di conoscenza imprescindibili per una crescita sana nella nostra società; la difesa della salute materno-infantile; l'educazione alla genitorialità positiva e la promozione della bi-genitorialità; l'orientamento delle famiglie verso corretti stili alimentari e di vita; l'educazione sentimentale degli adolescenti e la tutela del loro sviluppo corporeo, psichico, affettivo e sessuale; la sensibilizzazione dei giovani alla tutela ambientale a favore della prevenzione dei tumori infantili, con particolare riguardo all'area oncoematologica; la formazione di una nuova generazione di consumatori attenti agli sprechi e consapevoli che le proprie scelte non soltanto potranno preservare lo stato di salute ma influenzeranno anche i mercati, le logiche e le tecnologie produttive del futuro.

Un impegno a tutto tondo, dunque. Che non può prescindere dalla profonda revisione degli assetti assistenziali oggi in cantiere e da ultimo sollecitata dall'articolo 1 della legge Balduzzi, sul riordino delle cure primarie. «Soltanto se sapremo ottimizzare le cure in un modello integrato - sintetizza per tutti il presidente Fimp Alessandro Ballestrazzi - potremo far fronte alla riduzione delle risorse e mettere allo stesso tempo in piedi un modello di prevenzione lungimiramte, in grado di contrastare la crescente emergenza cronicità». Impegno raccolto, almeno nelle intenzioni, dalla neo ministra Beatrice Lorenzin, che in un messaggio inviato alla presentazione del progetto auspica snocciola tra le priorità di una politica sanitaria a misura di bambino la maggiore integrazione ospedale-territorio, la riorganizzazione dei servizi di emergenza-urgenza pediatrica, la riduzione dei ricoveri inappropriati in età pediatrica, il miglioramento delle cure in caso di gravi patologie, grazie allo sviluppo di modelli integrati tra centri specialistici, ospedali, attività assistenziali territoriali.