Dal Governo

Mandelli (Fofi): «Siamo soddisfatti, l'ordine andava innovato»

«C'è una soddisfazione sostanziale, perché la materia per noi farmacisti andava assolutamente innovata». Andrea Mandelli, presidente Fofi, Federazione dell'Ordine dei farmacisti italiani, nonché senatore del Pdl commenta così i contenuti del Ddl Lorenzin sulle professioni sanitarie approvato in Consiglio dei ministri venerdì scorso.

Quali sono i punti qualificanti per i farmacisti nella nuova disciplina?
Sicuramente siamo molto favorevoli alla separazione tra la funzione istruttoria e quella giudicante in seno ai collegi disciplinari. E anche all'inserimento di personalità esterne che sicuramente daranno ancora più forza agli organi. Siamo soddisfatti poi del riconoscimento legislativo del codice deontologico che è proprio la materia che attiene all'attività delle Federazioni nazionali.

Prima di questo intervento il codice deontologico non era riconosciuto in questa chiave?
Si, ma adesso è sicuramente più cogente.

E per quanto riguarda il mandato degli organi?
Siamo favorevoli all'allungamento della durata degli organi direttivi da tre a quattro anni e non per ansia di potere ma perché è un termine che consente di dispiegare un'azione di governo più stabile. Tre anni effettivamente sono troppo pochi, quattro invece consentono di dare un'impronta più incisiva.

Altre innovazioni?
La previsione sicuramente molto attuale delle Federazioni regionali rispetto a una necessità di allinearsi alla potestà in materia sanitaria prevista dal titolo V della Costituzione. C'era un po' di disassamento degli Ordini basati su livello provinciale senza un riconoscimento regionale forte che potesse essere l'interlocutore della Regione.

Secondo lei quanto tempo ci vorrà per l'attuazione di questa riforma?
Credo che a settembre ci sarà una forte accelerazione: il sistema ha bisogno davvero di essere ammodernato anche per il valore che rappresenta nella vita di tanti professionisti. (f.la.)